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Da quattro giorni la popolazione conta oltre 1300 vittime. L’Onu: “Stiamo sostenendo gli sforzi del governo per assistere le persone colpite”

Due scosse potentissime (la prima di 7.2 gradi della scala Richter), centinaia di edifici crollati, oltre 1300 morti e migliaia di dispersi. Sono questi i numeri tragici del terremoto che è tornato a colpire Haiti. Il bilancio del sisma che ha colpito il Paese il 14 agosto si aggrava col passare delle ore. Migliaia e migliaia i feriti registrati, secondo i servizi di Protezione civile che parla di bilancio comunque provvisorio. Il timore è che la situazione si possa ulteriormente aggravare. Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato d'emergenza, la misura resterà in vigore per un mese in un paese già gravemente provato da una profonda crisi civile e politica: solo un mese fa l'uccisione del presidente Moise. Un assassinio che ha fatto precipitare nel caos il Paese centroamericano. Secondo il Centro nazionale degli uragani (Nhc) della Florida, ieri Grace ha perduto parte della sua forza ed è stato declassato da tempesta tropicale a depressione tropicale. Attualmente sta transitando su Porto Rico, dove si registrano piogge battenti nella regione occidentale del Paese. La tempesta è accompagnata da venti fino a 55 km/h e da forti piogge che in determinate circostanze potranno provocare straripamento di fiumi, inondazioni e smottamento di terreno. Il terremoto di sabato è stato più forte rispetto al devastante terremoto del 2010 che ha ucciso più di 220 mila persone ma il suo epicentro è stato più lontano dalla capitale, a 8 chilometri da Petit Trou de Nippes, a una profondità di 10 chilometri ed alla prima scossa ne hanno fatto seguito altre, in uno sciame sismico che continua a scuotere l'isola. L’Onu assiste il governo per aiutare i colpiti dal terremoto. Il segretario generale Antonio Guterres ha appreso con tristezza per la tragica perdita di vite umane causate dal terremoto che ha colpito Haiti. "Le Nazioni Unite stanno sostenendo gli sforzi del governo per assistere le persone colpite dal terremoto - prosegue la nota - e sono pronte a fornire ulteriore sostegno". Parole di dolore e cordoglio anche da parte del Papa. “La comunità internazionale sia solidale" ha detto Francesco durante l’Angelus pregando per la popolazione colpita dal sisma. "Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle care popolazioni colpite duramente dal sisma. Mentre elevo al signore la mia preghiera per le vittime rivolgo la mia parola di incoraggiamento ai sopravvissuti, auspicando che verso di loro si muova l'interesse partecipe della comunità internazionale - ha sottolineato il Papa -, la solidarietà di tutti possa lenire le conseguenze della tragedia".
Nel mentre il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha autorizzato una "risposta immediata". "Il presidente ha autorizzato una risposta immediata degli Stati Uniti e il capo dell'Usaid (l'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale, ndr) Samantha Power, coordinera' questo sforzo", si legge in una nota. "Uno shock terribile - afferma il direttore della Caritas di Les Cayes raggiunto telefonicamente da Caritas Italiana - l'ufficio diocesano è rimasto miracolosamente intatto, il vescovo e i religiosi presenti nella sede vescovile distrutta sono in salvo, ma nelle macerie potrebbero essere rimaste delle persone". Non si hanno ancora notizie dalle Caritas parrocchiali dal momento che la comunicazione, soprattutto con le zone rurali, è difficile. Anche la diocesi di Jeremie rimane isolata al momento. "Dai nostri partner storici, i Petits Frères Sainte Thèrèse de L'enfant Jèsus, con i quali la Caritas italiana ha una collaborazione più che decennale, arrivano aggiornamenti che confermano la gravità della situazione. Molte famiglie hanno perso la loro casa e si registrano molte vittime con un bilancio che purtroppo è destinato a crescere". "Abbiamo bisogno di aiuto: la popolazione non ce la faceva già più ed ora è arrivato il terremoto, con centinaia e centinaia di morti, migliaia di case distrutte, decine di migliaia di famiglie in gravissima difficoltà, anche alimentare". È la testimonianza del violento terremoto che ha colpito Haiti di padre Robert Daudier, direttore dell'ospedale Saint Camille di Port-au-Prince, che già in occasione del terremoto di undici anni fa venne sostenuto dalla fondazione specchio dei tempi, oggi fondazione specchio d'Italia, il braccio solidale delle testate del gruppo editoriale Gedi. "Tutti possono aiutarci - dice la fondazione - con donazioni, versamenti e lasciti a Fondazione Specchio d'Italia, Iban IT82 f030 6909 6061 0000 0176 056, per donazioni dall'estero bic bcititmm, attraverso Banca Intesasanpaolo. Donazioni online anche su www.Specchioditalia.Org/haiti”.

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