Un bambino che nasce in questi giorni ha il 50% di possibilità di essere contemporaneo ad una guerra nucleare. In base all'orologio dell’Apocalisse (Doomsday clock), elaborato da un gruppo di scienziati esperti, siamo a soli 100 secondi dalla mezzanotte nucleare. Mai ci siamo stati così vicini. Neanche durante la crisi dei missili a Cuba (1962) o durante la guerra fredda degli anni '80. Con il progresso della tecnologia, le armi di oggi hanno sviluppato una capacità di distruzione mille volte superiore a quella delle bomba di Hiroshima o Nagasaki. Quindi se si dovesse scatenare un conflitto, tra due qualsiasi delle potenze nucleari, questo provocherebbe un inverno nucleare che interesserebbe non solo i paesi bombardati ma tutto il resto del pianeta, in modo irreversibile. Non possiamo rimanere impassibili né vivere prigionieri di questo rischio. Tanto meno possiamo delegare la responsabilità alle nostre autorità. È dovere di ogni cittadino, di qualsiasi parte del mondo, essere protagonista del cambiamento in favore della pace e pretendere il rispetto del diritto di vivere in un mondo senza armi nucleari .
Da oltre 75 anni, dall’inizio della corsa nucleare, con gli attacchi alle popolazioni di Hiroshima e Nagasaki, i paesi che hanno sviluppato queste armi si sono posizionati a capo degli organismi internazionali per imporre le loro condizioni al resto del mondo. Dal febbraio del 2021, grazie ad un gruppo di paesi - una parte marginale che ha avuto il coraggio di sfidare l’establishment nelle Nazioni Unite- si è raggiunta, per la prima volta, la quota di voto ed è stata promulgata la legge internazionale di divieto di possesso di armi nucleari. Nonostante questo grande sforzo i paesi nuclearizzati continuano a fare orecchie da mercante e continuano ad incrementare illegalmente i loro arsenali anziché smantellarli. È ora che le nostre voci vengano ascoltate e che la pressione di coloro che pregano per la pace diano vita ad un movimento internazionale che chieda il disarmo totale e definitivo, per garantire la sopravvivenza del pianeta e delle generazioni future. Finché non sarà eliminata l'ultima arma nucleare continueremo a gridare: l'utopia della pace è l'unico orizzonte possibile per la nostra civiltà umana.
La tecnologia nucleare nelle nostre società non è una risposta alle nostre necessità. Nasce da un progetto tanto grande quanto clandestino denominato Progetto Manhattan, in base al quale le potenze occidentali hanno costruito una infrastruttura demenziale di risorse illimitate per sviluppare, alle spalle della gente, una tecnologia con una capacità distruttiva più grande di quanto possa immaginare un qualsiasi essere razionale. Le parole del presidente Truman, dopo aver festeggiato per l'attentato ad Hiroshima furono: "Abbiamo impiegato 125.000 persone per la buona riuscita dei piani, la maggior parte ha lavorato qui per due anni e mezzo ma pochissimi di loro sanno realmente quello che stavamo costruendo, vedono grandi quantità di materiale che entra ma non esce nulla. Tuttavia ad oggi sono solo un pugno di persone quelle che impongono al resto del mondo il rischio di un olocausto nucleare".
Nessuno è veramente consapevole di ciò che è in gioco. I discorsi di coloro che parlano in nome del progresso, pieni di trabocchetti, sono sempre gli stessi dall'inizio del cammino nucleare. Garantire la pace attraverso gli arsenali nucleari è una contraddizione che si permettono di pronunciare impunemente, mentre continuano a dominare l'opinione pubblica e a sottomettere la mappa della geopolitica mondiale con la loro tirannia.
Analizzare la caratteristica psicopatica delle menti che strumentalizzano il potere nucleare in tutto il pianeta ci permette di concepire la vera dimensione della minaccia che pende su tutti noi. L'uso delle armi nucleari in un conflitto armato è una delle opzioni nei programmi del Pentagono, che ha sostituito la ‘costruzione’ del nemico terrorista, con la minaccia che rappresenta l'ascesa di Russia e Cina nella lotta per l'egemonia globale. Un attacco nucleare non è l'ultima opzione per un paese che si trova accerchiato e che deve difendersi per sopravvivere. Se così fosse, utilizzerebbe altre forme di resistenza più degne rispetto all'opzione di annichilire decine di migliaia di vittime innocenti. Per la verità lo scenario più probabile è quello di una scalata nucleare, in cui alcuni settori dei paesi nuclearizzati sono disposti a dare il primo colpo ed il resto a contro-attaccare in base alla strategia della difesa, dove la mutua distruzione è assicurata. Altra grande menzogna ben radicata nel profondo della logica delle cupole militari, dato che è dimostrato che un attacco unilaterale è sufficiente per stravolgere tutto il pianeta e a costringerci alle conseguenze dell'inverno nucleare.
L'intera umanità è pronta per entrare in una nuova tappa della storia, ma per questo dobbiamo confrontarci con questo potere che racchiude i molteplici bivi che questo sistema ci impone. Nelle stanze del potere, da cui decidono le sorti di questo mondo, l'ultima possibilità è il pulsante nucleare, che passa, ad ogni cambio di governo, da uno psicopatico ad un altro.
Pretendiamo che il governo nazionale firmi il trattato di proibizione di possesso di armi nucleari e che si formi una coalizione di paesi che esigano, denuncino e sanzionino a livello internazionale, i paesi che possiedono armi nucleari.
Vogliamo che venga cancellata l'importazione del reattore nucleare Hualong One che intendono piazzare a Zarate (Buenos Aires, Argentina), la cui tecnologia basata sull'uranio arricchito, rappresenta un atto di affronto verso la vertiginosa produzione di testate nucleari da parte della Cina.
Esigiamo che vengano smantellati i reattori nucleari di Atucha 1, 2 (Zarate) ed Embalse (Cordoba), pianificati durante la sanguinosa dittatura civile, militare ed ecclesiastica, mentre l'Argentina fermava il ciclo dell'uranio per convertirsi in potenza nucleare.
No all'energia nucleare in qualsiasi forma.
In memoria delle vittime degli attentati di Hiroshima e Nagasaki e di tutti coloro che hanno sofferto e soffrono le conseguenze nefaste dell'uso dell'energia nucleare e dell'industria dell'uranio in tutto il pianeta.

A 76 anni da Hiroshima e Nagasaki: Giornata mondiale per la pace
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- Agustín Saiz