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Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace (in foto),  mentre elogia la nuova portaerei da inviare nel Mar Cinese meridionale, ha evocato una maggiore attività delle navi russe al largo delle coste britanniche, definendo Mosca "il nemico, che è la minaccia numero uno". Secondo il ministro, dopo un lungo periodo di inattività, un sottomarino russo è stato avvistato nel Mare d'Irlanda alla fine dello scorso anno.
Wallace ha accusato Mosca di prendere deliberatamente di mira la Gran Bretagna e in un'intervista con il Telegraph pubblicata sabato scorso, ha elogiato i nuovi mezzi della marina militare britannica che la dovrebbero riconfermare come potenza militare nella mappa geopolitica mondiale. In particolare, Wallace faceva riferimento alla portaerei 'HMS Queen Elizabeth' da 3 miliardi di sterline che, insieme alla HMS Prince of Wales, costituiscono i mezzi navali di punta del Carrier Strike Group del Regno Unito.
Abbiamo provato a ridurre l'escalation…ma al momento fino a quando la Russia non cambia atteggiamento, è abbastanza difficile vedere dove stiamo andando. Questo è un paese che ha ucciso qualcuno a Salisbury ", ha affermato Wallace, con un chiaro riferimento al caso del presunto avvelenamento da parte dei servizi segreti russi dell’ex ufficiale dell’intelligence russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia a Salisbury nel 2018.
Un’accusa promossa già allora senza che fosse fornita alcuna prova della sua veridicità e per la quale lo stesso direttore del laboratorio militare britannico di Porton Down, Gary Aitkenhead, dovette ammettere l’impossibilità di riconoscere la provenienza dell’agente nervino utilizzato, di «tipo Novichok».
Nell’intervista Wallace ha aggiunto che la Queen Elizabeth sarà diretta in Giappone per il suo “primo dispiegamento per proiettare il potere del Regno Unito all’estero”. In particolare la portaerei sarà diretta nel conteso Mar Cinese Meridionale, la maggior parte del quale è rivendicato da Pechino, così come nelle acque altrettanto sensibili del Mar Cinese Orientale.
Un evidente segno di inasprimento della dottrina bellicista del Regno Unito, confermata anche dalla recente pubblicazione dell’Integrated Defense Review: documento di 111 pagine, in cui si riscrive profondamente la visione strategica del paese e che vede nella Russia e nella Cina, le minacce più serie a cui far fronte. Una visione strategica in cui si impone di portare il tetto massimo di 180 testate nucleari da realizzare entro la metà di questo decennio, a 260 unità; un aumento del 40% che ribalta totalmente la politica del disarmo nucleare adottata a seguito del crollo dell’Unione Sovietica.

Foto © U.S. Secretary of Defense is licensed under CC BY 2.0

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