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*Dal Paraguay. Il 3 febbraio del 1989 veniva rovesciata la dittatura del Generale Stroessner ed il Paraguay compiva il primo grande passo verso il ripristino della democrazia. Tuttavia questo processo è rimasto a metà. E la prova sono i fatti accaduti nel paese negli ultimi anni.
Proprio esaminando questi eventi ci rendiamo conto che sono già trascorsi quattro anni dall'assassinio di Rodrigo Quintana per mano della polizia, all’interno della sede della maggiore forza politica di opposizione, il Partito Liberale Radicale Autentico (PLRA). I fatti risalgono alla notte del 31 marzo del 2017, giorno in cui vi fu una manifestazione contro il tentativo di violazione, tramite una riforma, della Costituzione Nazionale da parte di Horacio Cartes insieme al Partito Colorado (partito che sostenne e fece parte della struttura della dittatura). I manifestanti appiccarono il fuoco all'interno della sede del Congresso Nazionale della Repubblica. Fu in questo contesto che trovò la morte Rodrigo, come accennato in precedenza. E gli eventi accaduti sono la dimostrazione evidente che le pratiche dittatoriali vengono applicate ancora oggi.
Ad esempio la polizia, riesumando strategie risalenti all'epoca di Stroessner, ha cercato di spacciare diverse versioni false riguardo all'omicidio, come quella che propone che Rodrigo sia stato assassinato da persone appartenenti al suo ambiente mentre era in strada, e che poi fu trascinato all’interno della sede del suo partito. Fatto in sé smentito dai video di sorveglianza dove si vede chiaramente la polizia entrare e sparare a bruciapelo, uccidendo il giovane. Un'altra versione narra che la polizia sia arrivata sul posto a seguito di atti vandalici messi a segno dai manifestanti, motivo per il quale hanno dovuto forzare le porte di ingresso.
Infine, una terza menzogna arriva dal viceministro dell’Interno, Ariel Martínez, figlio del giudice ‘detronista’ Diógenes Martínez, successivamente dimessosi dal ruolo di avvocato di Horacio Cartes. Avrebbe infatti affermato che il sottufficiale Gustavo Florentín era scappato dal Comando della Polizia (dove era rinchiuso per ordine del giudice Nelson Romero per il reato di violenza famigliare) per introdursi, da solo, in maniera autonoma e senza alcun ordine dall'alto, nella proprietà del Partito Liberale; più tardi però sarebbero emerse le prove che vedono il sottufficiale in servizio già nel pomeriggio della manifestazione ed il suo ingresso nela sede della PLRA accompagnato da un plotone della polizia, smentendo così totalmente la versione fantasiosa fornita dal viceministro.


quintana rodrigo morte radionanduty com


Dopo questa premessa fondamentale, torniamo a oggi, anno 2021, anno in cui abbiamo come presidente Mario Abdo Benítez (Marito), figlio di Mario Abdo, segretario privato di Alfredo Stroessner durante la sua dittatura. Ed è proprio sotto questo governo di Marito che vediamo chiaramente come il Paraguay sia ormai sottomesso ad una falsa democrazia, dove i politici di turno fanno e disfano in base alla loro volontà, protetti dalle forze dell'ordine pubblico, da una polizia la cui mano non trema quando deve scagliarsi contro il suo popolo. Lo dimostrano i casi di repressione e tortura perpetrati contro i manifestanti che hanno richiesto che il presidente ed il suo secondo al comando siano sottoposti a processo politico. Una procura corrotta che agisce a comando e a favore dei pezzi grossi attraverso una giudice servile come Hilda Benítez (coinvolta anche nel caso Rodrigo Quintana), che emette ordini di cattura e detenzione in carcere contro giovani leaders studenteschi e contro chiunque minacci gli interessi politici di chi oggi manovre il governo da dietro le quinte (Horacio Cartes).
Come ai tempi della dittatura abbiamo attualmente detenuti politici, come Pedro Areco, Luis Trinidad e Vivian Gene's, condannati per aver difeso la loro patria, vittime di un sistema le cui radici sono più profonde che mai… radicate nella più pura dittatura totalitaria.
Ci troviamo di fronte ad una cruda realtà, la quale, senza prove e senza rispettare i processi legali, punisce chi non accetta di essere sottomesso e premia chi aiuta a mantenere questo perverso sistema, con il quale il Paraguay, insieme al suo popolo, vivono incatenati, ma non messi a tacere, facendo sentire più forte che mai un grido incisivo: Mai più dittatura!

Foto di copertina: www.abccolor.com / Morte di Rodrigo Quintana, la notte del 31 marzo 2017

Foto interna: www.radionanduty.com

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