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Intervista di Berenice Galli a Vandana Shiva

I cosiddetti filantropi, in particolare Bill Gates, stanno prendendo sempre più potere in ogni ambito delle nostre vite, compreso quello dell'agricoltura e del nostro cibo, minacciando la biodiversità. Nell'epoca del capitalismo della sorveglianza sono minacciati tutti i nostri principali diritti, compresi quelli alla salute, alla libertà, al futuro. La giornalista Berenice Galli ha intervistato su questi temi l’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva (in foto). E’ possibile vedere l’intervista completa su davveroTV cliccando qui.

Riappropriamoci della vita
Vandana Shiva da più di 30 anni si oppone agli eco-crimini ai danni della nostra natura e agricoltura dimostrando, inoltre, che un cambio di paradigma è possibile e non è un’utopia. Infatti in India, con Navdanya, il suo progetto lanciato nel 1987, ha creato e sostenuto modelli riproduttivi e riproducibili di agricoltura sostenibile e ha dato vita e supportato centinaia di comunità che custodiscono banche dei semi. Ha mostrato quindi degli esempi concreti del modo corretto di trattare il nostro ambiente, il nostro cibo e, di conseguenza, le nostre vite e la nostra democrazia.
“Al summit di Parigi del 2015 mi sono resa conto di come stesse avvenendo un cambiamento economico-politico perché Bill Gates si comportava come se avesse maggior potere rispetto ai capi di Stato; allora mi sono detta: anche i miliardari dovrebbero essere controllati dagli Stati. Eppure siamo testimoni dell’emergere di miliardari a cui gli Stati concedono un enorme potere completamente inspiegabile”. Nel libro “soil not oil”, Vandana, spiega come le soluzioni che propose Bill Gates per il cambiamento climatico, a quel summit tenuto a Parigi, fossero in realtà la causa del problema. Nel libro viene mostrato come una gran parte delle emissioni provenga dai fertilizzanti azotati dell’industria chimica, gli stessi che Bill Gates propone come soluzione al cambiamento climatico. Vandana Shiva ha iniziato ad occuparsi di agricoltura perché il suo paese, l’India, è stato il primo a cui è stata imposta la cosiddetta “Green Revolution” a partire dagli anni ’70, un’altra delle soluzioni proposte da Bill Gates. Le immense proteste contadine che si stanno susseguendo in questi mesi in India, non sono solo contro le ennesime leggi liberiste, ma sono il prosieguo di quelle proteste iniziate negli anni ’80 contro gli effetti della globalizzazione e delle coltivazioni intensive, portate avanti con dannosi pesticidi e fertilizzanti chimici.





Risulta indispensabile essere consapevoli di quali siano i nostri diritti, per poterli difendere, a cominciare da quelli principali come respirare, avere acqua da bere, avere cibo da mangiare perché è questo che ci collega alla terra. “Come ho più volte scritto, sono l’acqua, il respiro, la pranaiama (cibo) le valùte della nostra vita. Non sono cose e oggetti, ma fanno parte del flusso della terra. Perciò i primi diritti sono i diritti che arrivano dalla Madre Terra, quindi i diritti della Madre Terra divengono i nostri diritti. Abbiamo un’intera Dichiarazione dei Diritti Umani ed ogni persona dovrebbe sedersi a leggerla”. E’ questo il motivo per cui Shiva ritiene importante capire due cose: chi è che ci sta privando dei nostri diritti (e come hanno ottenuto questo potere), e come riprenderci il nostro potere: “Dobbiamo reclamare la nostra libertà, a partire dai semi e dal cibo”. E’ necessario un vero cambio di rotta, in cui ad essere tutelata è la terra e non gli inquinatori, come è accaduto al summit di Parigi dove gli stessi inquinatori hanno proposto soluzioni alla crisi ambientale. “Mentre gli Stati sono molto attivi nel controllare i propri cittadini, sono totalmente inattivi nel regolamentare coloro che andrebbero controllati: i grandi poteri finanziari, i gruppi della tecnologia, l’industria farmaceutica, i grandi miliardari”.
A questo punto, Berenice Galli domanda a Vandana Shiva se Bill Gates può essere veramente descritto, come accade spesso nella narrativa dominante, come un filantropo generoso che investe i suoi soldi per il bene pubblico. Bill Gates sembra un filantropo”, risponde Shiva, “ma se non stai attento a quello che sta facendo, lui ti prende il mondo, mette qualche brevetto sui semi appropriandosi così di tutti i semi del pianeta. Sembra che lui contribuisca alla ricerca, ma in realtà sta conquistando il mondo attraverso la modificazione genetica, i nuovi ogm, le nuove tecnologie e i suoi brevetti. Praticamente lui trova una via di entrata con la filantropia, ma se poi guardi attentamente è imperialismo. Ecco perché io lo chiamo filantro-imperialismo”.
Dunque, per Vandana Shiva, per combattere tutto questo e riappropriarci della nostra vita, è necessario partire proprio da noi stessi: "Oggi viviamo in un contesto tra la distruzione della vita e la celebrazione della vita, un contesto di nuova schiavitù invisibile in quanto digitale: prima gli schiavi venivano messi in catene, adesso siamo sempre in catene ma queste non sono fatte di ferro ma di grande tecnologia. Dobbiamo essere consapevoli di tutto questo e il posto dove iniziare è conoscere noi stessi".

Foto © Imagoeconomica

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