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Il ministero degli Esteri iraniano ha annunciato ieri che la Repubblica islamica non è disposta a partecipare ai colloqui mediati dall'Ue con gli Stati Uniti sul futuro dell'accordo sul programma nucleare di Teheran, perché Washington non ha fatto abbastanza per revocare le sanzioni contro l'Iran. 
A riportare la notizia è l'agenzia askanews. Nei giorni scorsi l'amministrazione Biden, impegnata a tornare all'accordo nucleare del 2015, si era detta disponibile a partecipare ai colloqui, discutendo però di cosa sarebbe servito per revocare le sanzioni statunitensi solo al tavolo dei negoziati, e non prima. 
E l'Iran è rimasto profondamente deluso dal fatto che gli Stati Uniti non abbiano adottato ulteriori misure unilaterali per tornare all'accordo nucleare che Donald Trump ha lasciato nel 2018. Spiegando il rifiuto iraniano di partecipare ai colloqui, il portavoce del ministero degli Esteri, Saeed Khatibzadeh, ha sottolineato che "considerando le recenti posizioni e azioni degli Stati Uniti e di tre paesi europei, la Repubblica islamica dell'Iran non ritiene che questo sia il momento di un incontro informale proposto dal coordinatore europeo del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".
E poi ancora: "Non c'è stato ancora alcun cambiamento nella posizione e nel comportamento degli Stati Uniti, e l'amministrazione Biden non solo non ha abbandonato la politica di massima pressione fallita di Trump, ma non ha nemmeno annunciato il suo impegno ad adempiere alle sue responsabilità nella risoluzione 2231 delle Nazioni Unite". Khatibzadeh ha quindi precisato che l'attuazione degli obblighi di tutte le parti nell'accordo nucleare firmato nel 2015 "non è una questione di negoziazione e compromessi, poiché tutti i compromessi sono stati fatti cinque anni fa".

In foto: Mohammad Javad Zarif, ministro degli esteri dell'Iran © Casa de América is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

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