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Nel frattempo la giunta militare ha licenziato Zitto, ambasciatore birmano alle Nazioni Unite

In Birmania si è intensificata la repressione violenta contro i dimostranti che da settimane protestano contro il golpe militare del primo febbraio. Durante le manifestazioni di oggi tre manifestanti sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dalle forze di sicurezza birmane nel corso di una protesta anti golpe nella città costiera meridionale di Dawei. A riportarlo sono i media locali e un operatore sanitario, Pyae Zaw Hein. Una ventina di persone sono rimaste ferite dai proiettili di gomma esplosi dai militari e altrettante decine di persone sono rimaste intossicate dai lacrimogeni. La repressione odierna segue la morte di una manifestante ieri sotto i colpi di arma da fuoco dalla polizia nella città di Monywa. Nel frattempo la giunta militare birmana ha privato delle sue funzioni l'ambasciatore alle Nazioni Unite che ieri all'Assemblea Generale davanti agli occhi di tutto il mondo ha preso le difese della democrazia rovesciata dai militari, invitando la comunità internazionale a intraprendere "l'azione piu' forte possibile" contro il regime. In serata la tv di stato birmana Mrtv ha annunciato che "Kyaw Moe Tun (in foto) non è più l'ambasciatore della Birmania all'Onu. Non ha seguito le istruzioni e la direzione dello stato e ha tradito il suo Paese. Per questo - ha concluso l'annuncio - è revocata la sua funzione a partire da oggi". Nel suo discorso all'Onu, nel quale in vari momenti ha tradito con la voce l'emozione, Kyaw Moe Tun ha detto che "abbiamo bisogno dell'azione più forte possibile da parte della comunità internazionale per porre fine immediatamente al colpo di stato militare, per porre fine all'oppressione di persone innocenti, per restituire il potere statale al popolo e per ripristinare la democrazia", facendo appello ai Paesi delle Nazioni Unite affinché non riconoscano il regime militare o non cooperino con esso, concludendo il discorso con il segno delle tre dita, diventato in queste settimane il simbolo della protesta e della disobbedienza civile in Birmania.

Foto © UN Geneva is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

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