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Il trattato stabilisce tetti concordati per le testate nucleari ed i vettori strategici delle due potenze

Joe Biden e Vladimir Putin sono riusciti a convenire, nel loro primo colloquio telefonico, sul rinnovo per cinque anni del trattato New Start, che stabilisce dei limiti concordati per le testate nucleari ed i vettori strategici di Stati Uniti e Russia. A darne notizia è il Cremlino e l’accordo verrà formalizzato entro il 5 febbraio, data di scadenza del trattato. Gli analisti lo ritengono un primo successo in tema nucleare se si pensa che Donald Trump, nella sua prima telefonata con Putin nel 2017 non aveva nemmeno idea di cosa fosse il trattato che sancisce la stabilità strategica tra le due potenze e ha esitato durante il suo mandato sul suo rinnovo.
Ora con questa decisione i due presidenti sono riusciti ad evitare che si riaprisse una corsa agli armamenti strategici e che venissero meno le ultime misure di verifica reciproche ancora in vigore tra i due Paesi dopo la denuncia di importanti accordi sull’arms control da parte dell’amministrazione Trump.
La proroga di cinque anni, che è quella massima prevista dal trattato, darà il tempo per negoziare ulteriori riduzioni che potrebbero questa volta anche includere altri Paesi detentori di armi nucleari.
Ma ci sono vari punti ancora da soluzionare. Rimangono anzitutto aperti i rischi di possibili spirali armamentistiche in settori quali quello delle armi nucleari a raggio intermedio non più sottoposte ad una disciplina internazionale a seguito del rigetto da parte della precedente amministrazione Usa del Trattato Inf che prevedeva la totale eliminazione di tale tipo di armamenti. Sarà difficile, ma forse non impossibile, ripristinare tale accordo che era essenziale per la stabilità in Europa, dove tali missili erano stati dispiegati e poi rimossi e la cui denuncia è stata subita dall’Europa con eccessiva condiscendenza.
Continuano a rimanere senza alcun controllo internazionale anche le armi nucleari tattiche di Usa e Russia, che erano state ridotte unilateralmente a fine del secolo scorso ma senza alcun accordo specifico e senza alcun controllo. Appartengono a tale categoria di armi fuori controllo anche le armi nucleari tattiche che americani e russi detengono ancora in Europa.
Resta inoltre aperta la questione dell’ammodernamento degli arsenali, non proibito da alcuna norma internazionale, cui stanno procedendo praticamente tutte le potenze nucleari per dotarsi di testate sempre più sofisticate e di vettori sempre più rapidi e precisi.
(Prima pubblicazione: 01-02-2021)

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