In Francia, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica (Ciase) ha ricevuto 6.500 segnalazioni di presunte vittime e di testimoni su un'apposita piattaforma telefonica in servizio da 17 mesi.
Lo ha annunciato il presidente della stessa commissione, Jean-Marc Sauvé, intervenuto durante l'Assemblea generale degli istituti e delle congregazioni religiose (Corref). Ad aver telefonato per lasciare la propria testimonianza sono stati uomini, ma dei casi segnalati solo il 14% delle persone vittime o presunte tali hanno formalmente sporto denuncia.
All'epoca dei fatti, un terzo aveva tra 6 e 10 anni, l'altro terzo era in una fascia di età tra 11 e 15 anni mentre tra i maggiorenni si trattava per lo più di religiosi in formazione o seminaristi.
La metà delle aggressioni riferite risalgono agli anni 50' e 60', il 18% sarebbero state compiute negli anni 70', il 19% negli anni 80' e 90'. Gli abusi sessuali in questione sono stati commessi nel 34% dei casi all'interno di scuole, nel 21% a catechismo e nelle parrocchie e nel 12% nel contesto di gruppi giovanili e in campi estivi.
"Oggi c'è bisogno di un profondo riconoscimento individuale e collettivo delle vittime e di quello che hanno vissuto. Un bisogno che non può soltanto risolversi con il pagamento di una somma di denaro, a maggior ragione quando accompagnato dall'ingiunzione di tacere" ha dichiarato Sauvé.
"Stiamo portando avanti il lavoro per un processo di giustizia riparatrice che passa per il riconoscimento dei fatti, scuse, responsabilità istituzionale, politica, misure di prevenzione e per finire riparazione" ha spiegato Veronique Magron, presidente dell'Assemblea generale degli istituti e delle congregazioni religiose. Studi già svolti dalla Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica stimano in 3.000 le vittime della pedocriminalità all'interno della Chiesa francese dal 1950 ad oggi. Il suo bilancio definitivo sarà presentato nell'autunno 2021.
Fonte: AGI
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