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Gli osservatori sono richiesti urgentemente dal giudice Baltazar e dalla Commissione cilena per i Diritti umani dal 16 al 26 ottobre

Baltazar Garzón, l’ex giudice spagnolo che fece arrestare il dittatore cileno Augusto Pinochet, e la Commissione cilena per i Diritti umani hanno chiesto all'Alto Commissario dell'Onu, Michelle Bachelet, l'invio "urgente" di una missione di osservatori in Cile fra il 16 e il 26 ottobre.
Il 18 ottobre è il primo anniversario dell'inizio delle proteste popolari in tutto il Paese che non solo provocarono una forte crisi nel governo del presidente Sebastian Piñera, ma scossero le fondamenta stesse della democrazia basata sul consenso emerso dopo la sconfitta della dittatura (1973-1990). Una settimana dopo, inoltre, si terrà lo storico Plebiscito (referendum popolare) con cui si chiederà per la prima volta al popolo cileno se desidera o meno cambiare la Costituzione del 1980 ereditata dal regime di Pinochet. E se sì, in che modo. La lettera inviata all'Alto Commissariato per i Diritti umani dell'Onu è firmata anche dall'Associazione dei giuristi democratici italiani, dall'Associazione americana dei giuristi (Aaj) e dal Gruppo di intervento giuridico internazionale (Gigi). Nella missiva si menziona fra l'altro che la repressione dallo scorso anno da parte delle forze dell'ordine "ha lasciato un saldo di migliaia di detenuti, varie vittime fatali, centinaia di feriti, soprattutto agli occhi, e decine di denunce di torture, comprese aggressioni sessuali a donne e ragazze". Tuttavia, aggiungono i firmatari, "nonostante le promesse, la verità è che le stesse persone responsabili degli episodi di violenza, in particolare il direttore generale della polizia, Mario Rozas, continuano a comandare l'istituzione". In base a queste considerazioni, le associazioni e le personalità aderenti all'appello chiedono che l'Alto Commissario dell'Onu per i Diritti umani invii una missione di carattere preventivo che potrà muoversi nel Paese, "informare, osservare e sovrintendere alle operazioni della polizia per 10 giorni, dal 16 al 26 ottobre 2020".

Foto © Imagoeconomica

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