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Fondatore della pericolosa banda "Los Monos", svolgerà servizio in una mensa comunitaria

Ariel Máximo "Il Vecchio" Cantero, fondatore di "Los Monos", una banda di narcotrafficanti che terrorizza le strade di Rosario, provincia di Santa Fe (Argentina) è stato rilasciato in libertà vigilata, dopo aver scontato cinque anni ed otto mesi in carcere.
"Il Vecchio" trascorrerà la sua libertà condizionale in una mensa comunitaria, dove risiederà insieme alla sua attuale compagna. Tra le condizioni a lui imposte dalla Corte, presieduta dal Giudice Luciana Prunotto, vi sono: cercare un impiego, astenersi da contatti con membri condannati nello stesso processo, o con le vittime dei crimini per i quali è stato giudicato. Oltre a non poter portare armi da fuoco o tornare a delinquere. Finirà di scontare la sua pena a maggio 2021.
Cantero era stato fermato a maggio 2015, dopo una latitanza di circa due anni, ed è stato coinvolto nella mega causa contro “Los Monos” per reati legati al narcotraffico, diversi omicidi e connivenza con apparati dello Stato. Furono condannate 19 persone delle quali otto erano funzionari delle forze di polizia.
Fu durante quella operazione che fu localizzato in un quartiere disagiato a sud di Rosario, mentre si trovava a bordo di un carro trainato da un cavallo. Fu processato nel 2018 e condannato a sei anni di carcere, per concorso in associazione illecita. Già allora "Il Vecchio" non ricopriva un ruolo centrale nell'organizzazione, diretta invece dai suoi figli Ariel Cantero, alias il "Guille" e Ramón Machuca, noto come "Monchi". Il “Vecchio", avendo ormai in quel momento scontato la metà della pena, ha potuto beneficiare della libertà condizionale (che gli era stata sistematicamente negata fino a quel momento).
Cantero era stato arrestato per la prima volta nel 1999, ad Itatí, provincia di Corrientes, una delle località (sulle rive del Paraná) più calde in materia di narcotraffico. A quel tempo la Polizia Federale lo fermò mentre trasportava 76 chili di marijuana in un camioncino. Successivamente, nel 2004, fu arrestato per detenzione di armi. Nel 2009, gli spararono in una gamba, e da allora ha lasciato la leadership della banda a suo figlio Claudio "El Pájaro" Cantero, che verrà ucciso il 26 maggio 2013. Questo crimine segnò il calcio iniziale di una serie di vendette tra le bande di narcos di Rosario.
In prigione, Ariel Máximo Cantero, di 56 anni di età, ha concluso la scuola primaria e ha tenuto una buona condotta durante la sua detenzione nei servizi penitenziari.
È stato legato al crimine organizzato per oltre 20 anni. Periodo in cui Rosario si è trasformata in una città criminale, che si alimenta di giovani e vomita costruzioni lussuose sulla costiera.
Oggi, Ariel Máximo "Il Vecchio" Cantero ha onorato il suo debito con il sistema giudiziario. E quello con la società?

Foto di Copertina: www.elciudadanoweb.com

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