di AMDuemila - Video
Le forti immagini che sui social continuano a fare il giro del mondo dopo settimane
Russia. Una ragazza seduta a terra davanti ad una schiera di agenti in tenuta anti-sommossa legge alcuni passi della Costituzione del Paese, precisamente gli articoli 3, 29 e 32, come protesta contro il Cremlino accusato di aver sbarrato la strada ai candidati indipendenti delle municipali di Mosca. Qualche attimo più tardi Olga Misik (questo il nome della diciassettenne) viene portata via con la forza da 4 di quegli agenti presenti in piazza. Al sito Meduza, la ragazza ha chiarito che il suo intento era "solo ricordare alla polizia che siamo qui a scopo pacifico e senza armi, a differenza loro" e che non avrebbe mai pensato che "qualcuno al di fuori di loro potesse notarmi. Mi sono seduta a terra e ho iniziato a leggere i nostri diritti costituzionali, specificando che quello che sta succedendo qui è illegale". "Se la sola lettura della Costituzione ha creato tutto questo putiferio - ha poi aggiunto la giovane - beh, questo la dice lunga sullo stato delle cose in Russia".
Dopo aver letto gli articoli della Costituzione russa che disciplinano la libertà di movimento e di espressione del popolo definito dal documento firmato dal primo presidente Boris Eltsin come "principale fonte del potere", in un primo momento la ragazza è stata lasciata libera per poi essere fermata vicino alla fermata di una metropolitana. "Non mi hanno detto niente e non mi hanno spiegato il motivo della detenzione - ha raccontato - Non c’era nessuno vicino a me, ero sola. Ho urlato che mi stavano facendo male e mi hanno risposto che lo sapevano bene. Mi hanno bloccato le braccia e le gambe". La giovane è stata trattenuta fino al giorno seguente e a breve, in questi giorni, dovrà presentarsi in tribunale per rispondere dell’accusa di avere partecipato a un evento pubblico tenutosi senza presentare una comunicazione.
Le immagini dell'intervento dei militari contro Olga Misik, datate 2 agosto 2019, hanno fatto immediatamente il giro del mondo e tutt'ora sono presenti sui social.
Foto © Andrei Alexei