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macri g20di José Guzmán - Intervista
L'arrivo del G20 in Argentina pone in allerta tutti i mezzi egemonici diffondendo una varietà di notizie insensate di un evento che non è altro che un'illusione dell'imperialismo economico.
L'immagine del G20 non è l'arrivo dei presidenti delle nazioni che stanno impoverendo e distruggendo il mondo nel quale viviamo, o i loro gusti eccentrici. Il G20 è oppressione verso chi ha di meno, sono mezzi con idranti, staccionate, agenti e pallottole. Rientra in quella serie di riunioni incomprensibili che realizza il potere nel mondo e dove non si risolve niente.
Vengono a parlare di un modello superato che favorisce soltanto all’1 percento della popolazione e che si sta spaccando minuto dopo minuto, solo che loro vi si aggrappano come se fossero guidati da un essere nefasto e diabolico, un modello che ci riporta inevitabilmente alla realtà che viviamo in America Latina dove viene penalizzata l’infrastruttura scolastica, la giustizia è controllata dagli interessi delle multinazionali e mangiare è quasi un privilegio.
In Argentina, mentre gli schermi ci mostrano delle banalità - come l'abbigliamento della First Lady -, le strade mostrano una città sprofondata in uno stato pre-bellico con ospedali militarizzati in allerta rossa, indigenti sloggiati costretti ad abbandonare la zona e armi ovunque.
Le parole di Nora Cortiñas ci servono per capire ancora di più la situazione che si vive ed i preparativi della marcia che verrà realizzata:

Cosa ci si può aspettare tra giovedì e venerdì nella Città di Buenos Aires con il vertice del G20, con la tensione politica che si vive in questo momento?
"È la grande incognita. Con il governo non siamo arrivati a niente, le due parti hanno esposto cosa vogliono fare ma non siamo giunti ancora a nessun accordo”.
"Noi speriamo che non ci sia nessuna provocazione, che si rispetti il diritto a manifestare contro qualcosa che non vogliamo e che non ci piace, ed essere rispettati. Questo è il nostro desiderio. Non sarà una grande manifestazione perché è stato proibito di manifestare in tutta la città di Buenos Aires; ci sono barriere dappertutto, stiamo vivendo uno stato di assedio virtuale, dove non ci saranno trasporti e la gente che vuole venire a questa manifestazione di ripudio del G20 non può raggiungere facilmente la capitale”.
"C’è sempre questo capestro su di noi che ci impedisce di esprimerci come dobbiamo, il venerdì 30 vogliamo che il governo non faccia alcun tipo di provocazione, perché sarebbe deplorevole se ci fosse repressione come accaduto in altre mobilitazioni; non vogliamo più andare a cercare i ragazzi e i giovani nei commissariati. Pensate che il governo ha comprato migliaia di proiettili di gomma e di piombo, perché? Per fare cosa?”.

fuera basta guzman

Cosa verrà stabilito nel vertice del G20 per l'Argentina?
"Da quello che noi abbiamo già saggiato, il Fondo Monetario Internazionale ha già incominciato a dare istruzioni sul nostro percorso economico, abbiamo già visto migliaia e migliaia di licenziamenti, la persecuzione contro qualsiasi forma di lotta popolare, hanno limitato gli spazi riservati alla memoria, alla verità e alla giustizia, le imprese che falliscono, tutto questo è un segno che si si associa al G20. Non vogliamo che vengano a portarsi via le nostre ricchezze e si intromettano nella sovranità nazionale. Peccato che tutto il popolo non lo abbia chiaro perché non c'è molta divulgazione, ci sono molte bugie nei mezzi di comunicazione".

Come vedi la rilevanza a livello popolare argentino contro il G20, hai visto un'unità politica?

"Si, c'è un'organizzazione molto seria e molto rispettosa di tutti noi, dobbiamo affrontare qualcosa di molto duro ed è, secondo noi, una politica di governo distruttrice del nostro paese sotto ogni aspetto, quindi dobbiamo essere decisi e lavorare duramente".
Sta avanzando una destra che ci sta pregiudicando molto, ma dobbiamo essere uniti per e con i popoli. Io ho molta speranza, abbracciandoci, volendoci bene, guardandoci negli occhi, comprendendoci ed ascoltandoci andremo avanti".
"Fino alla vittoria sempre, vinceremo"!

Foto 1: M.A.F.I.A (movimento argentino di fotografi indipendenti)
Foto 2: Non al G20

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