di Jean Georges Almendras
Tutto fa supporre che il prossimo febbraio si svolgerà l’udienza preliminare del caso Pablo Medina, dove si deciderà se rinviare o meno il caso a giudizio orale e pubblico, da tenersi sicuramente entro l’anno in corso. L’udienza in questione, secondo le notizie che ci giungono dal Paraguay, è stata fissata per il 23 febbraio alle 8 del mattino. Non si può dimenticare però che nell’anno appena concluso la difesa di Vilmar “Neneco” Acosta è riuscita a rinviare l’udienza in più di una occasione ricorrendo ad una serie di cavilli.
È stato il giudice di garanzia di Curuguaty, Dr. Carlos Martínez, a definire la data dell’udienza preliminare. Questo sarebbe il terzo atto di citazione per Vilmar Acosta Márquez. Vilmar è indicato come il mandante dell’omicidio del giornalista Pablo Medina e della sua assistente Antonia Almada, un delitto avvenuto lungo una strada rurale di Villa Igatimi nelle prime ore del pomeriggio del 16 ottobre 2014.
La prima manovra della difesa per “neutralizzare” le udienze del Tribunale risale allo scorso 8 giugno, quando la difesa ricusò il giudice. La seconda lo scorso 1° dicembre, quando l’udienza venne sospesa. La Corte però ha respinto entrambi i tentativi. Di fatto, nell’ultima, sia Acosta Márquez che il suo avvocato Ricardo Carlos Paredes sono stati dichiarati ‘Querelanti in mala fede’ ed è stata fissata loro una penale di circa 7.550.000 guaranies.
Acosta, intanto, è rinchiuso nel carcere di Tacumbú, dove aspetta la data dell’udienza. Invece, suo fratello Wilson Acosta, ritenuto l’autore materiale, è ancora latitante, mentre il nipote di Vilmar, Flavio Acosta Riverso ritenuto anch'egli uno dei sicari, si trova detenuto in un carcere di Foz de Iguazú in Brasile in attesa di estradizione. C’è un'altra persona in carcere coinvolta nel caso Medina, si tratta dell’autista di Vilmar “Neneco” Acosta, Arnaldo Cabrera López, condannato a 5 anni di prigione per non aver informato le autorità del progetto di omicidio.
Sebbene il caso Medina, tecnicamente parlando, nasce il giorno stesso del duplice omicidio, cioé il 16 ottobre 2014, i suoi assassini avevano iniziato ad intimidire la vittima da molto prima. E l’integrità fisica del giornalista era stata già seriamente compromessa dalla morte di uno dei suoi fratelli. Dopo quell'omicidio una specie di cospirazione criminale inaudita iniziò a svilupparsi contro la famiglia Medina. Non è certo l'unico caso di giornalista ucciso dalla criminalità, anzi non sono pochi i colleghi caduti sotto gli spari del potere mafioso. Sembrerebbe però che l’accanimento contro la famiglia Medina sia comunque inusuale.
Adesso vedremo cosa avverrà nei prossimi mesi. In particolare, cosa succederà il 23 febbraio. Non c’è dubbio che il mese di febbraio sarà decisivo per Vilmar “Neneco” Acosta. Finalmente.
Foto di copertina: www.hoy.com