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argentina flagdi Juan Aragonés Randó
Il Governo Justicialista di Menem, 1989 - 1999
Con Carlos Saúl Menem come presidente si aprì un periodo contraddistinto dalla cessione del patrimonio nazionale, dalla corruzione e dalla criminalità mafiosa.

Il governo di Menem esordì con una proposta economica fondata sull'alleanza con il gruppo Bunge & Born, capitanata da Jorge Born III, che era stato sequestrato dall'organizzazione Montoneros.

Non è chiaro se il vincolo di Jorge Born con Rodolfo Galimberti (comandante della colonna nord del gruppo Montoneros), cominciò durante il suo sequestro o solo in seguito. Quel che è certo è che entrambi appoggiarono finanziariamente la campagna presidenziale di Menem.

Dall’alleanza Menem-Born nacque quel che viene chiamato il "Plan BB", che portò ad assumere la carica di Ministro dell’Economia Miguel Ángel Roig (vicepresidente di B&B), e successivamente Néstor Mario Rapanelli (un altro alto funzionario di B&B).

Questa alleanza ebbe il suo peso nell'indulto che Menem decretò a beneficio dei militari ed appartenenti ai gruppi armati. Ma il piano fallì e costò a Jorge Born la presidenza di Bunge&Born. In seguito, Jorge Born accusò Menem del fallimento del piano: "Era circondato da pazzi e banditi… era impossibile fare qualcosa. Gli piacevano troppo i soldi e le donne. Era insaziabile”.

A partire dal 1989, rispondendo alle esigenze avanzate dal Consenso di Washington, cominciò un processo di cessione (persino di scioglimento), delle aziende pubbliche con l'intento apparente di diminuire il debito esterno, che sarebbe durato fino al 1993.

Aziende Privatizzate (Secondo la Legge 23.696), liquidate (Secondo la Legge 23.696) e/o sciolte: Administración Gral. de Puertos, Aerolíneas Argentinas S.E., Aeropuertos, Agua y Energía Eléctrica S.E., Area Material Córdoba Aviones, Argentina Televisora Color S.E., Astillero Ministro Manuel Domeq García, Astilleros y Fábricas Navales (AFNE S.A.), Bco. Hipotecario Nacional, Bco. Nac. de Desarrollo (BANADE), Caja Nacional de Ahorro y Seguro, Canal 11 (LS 84 tv), Canal 13 (LS 85 tv), Carboquímica Argentina S.A.M., Carolina S.A. Minera, Cía. Azucarera las Palmas S.A.I.C.A.P.U., Conarsud S.A. Asesoría y Consultoría, Consultora S.A. de la Armada, Corporación Argentina de Productores (CAP), Empresa de Desarrollos Especiales S.A. (EDESA), Empresa Líneas Marítimas Argentinas (ELMA), Empresa Nacional de Correos y Telégrafos (ENCOTEL), Empresa Nacional de Telecomunicaciones (ENTEL), Empresa Nuclear Argentina de Centrales Eléctricas (ENACE), Establecimiento Altos Hornos Zapla, Fábrica Militar de Acido Sulfúrico, Fábrica Militar de Tolueno Sintético, Fábrica Militar de Vainas y Conductores Eléctricos (ECA), Fábrica Militar Gral. San Martín, Fábrica Militar Pilar, Fábrica Militar San Francisco, Ferrocarriles Argentinos S.A., Flota Fluvial del Estado Argentino, Fondo Nacional de la Marina Mercante, Forja Argentina S.A., Gas de Estado S.E., Hidroeléctrica Norpatagónica S.A. (HIDRONOR), Hierro Patagónico de Sierra Grande S.A. Minera (HIPASAM), Hipódromo Argentino, Induclor S.A.M., Indupa S.A., Industrias Mecánicas del Estado (IME), Instituto Nacional de Reaseguros S.E., Interbaires S.A., Intercargo S.A., Junta Nacional de Carnes, Junta Nacional de Granos, LR3 Radio Belgrano, LR5 Radio Excélsior, LV3 Radio Córdoba, Llao Llao Holding, Monómetros Vinílicos, Obras Sanitarias de la Nación (OSN), Petropol, Petroquímica Bahía Blanca S.A., Petroquímica Gral. Mosconi S.A.I.C., Petroquímica Río Tercero, Polisur S.M., Redes de Acceso a Grandes Ciudades, Servicios Eléctricos del Gran Buenos Aires (SEGBA), Sociedad Mixta Siderúrgica Argentina (SOMISA), Talleres Navales Dársena Norte S.A.C.I. y N. (TANDANOR), Tanque Argentino Mediano S.E. (TAMSE), Tecnología Aeroespacial S.A. (TEA), Yacimientos Carboníferos Fiscales (YCF), Yacimientos Petrolíferos Fiscales S.E. (YPF).

Approfondendo l'investigazione si può constatare che vari acquirenti beneficiarono della nazionalizzazione del debito esterno di cui abbiamo parlato in precedenza, i compratori pagarono gran parte dell'acquisto con buoni del debito esterno completamente svalutati nel mercato (cioè pagando molto meno).

Indipendentemente dalla gestione corrotta che caratterizzò queste privatizzazioni, secondo il Taller de Estudios Laborales, solo la privatizzazione di SEGBA, Gas del Estado, OSN, ENTEL, YPF y Aerolíneas Argentinas, comportò la perdita di 75.381 posti di lavoro.

Dunque affermiamo che la denazionalizzazione dei servizi (telefoni, acqua potabile, elettricità, etc.) e delle risorse più importanti dello Stato (petrolio, petrolchimica, ecc.), è stata oggetto dei negoziati più falsi della storia, che hanno generato l'arricchimento per centinaia di milioni di dollari degli operatori governativi e dei loro capi, dove la spartizione ha infangato la quasi totalità dei politici argentini, trasformando le banche ed i partiti in riserve di caccia e tavole rotonde ai fini dell'ottenimento di prebende di ogni tipo.

Con Domingo Felipe Cavallo come Ministro dell’Economia si entrò nel cosiddetto "Plan Brady", che prevedeva che gran parte del debito esterno argentino (23.000.000.000 di dollari di capitale e 8.000.000.000 di dollari di interessi), fosse convertito in nuovi buoni, mediante un meccanismo di apparente riduzione e rifinanziamento.

Indipendentemente dai condizionamenti economico-politici che l'adozione del piano implicava, la cosa certa è che in quel modo il debito esterno “si mescolò” rendendo impossibile distinguere quello legittimo dall'illegittimo.

Vale la pena leggere le opere di Pablo Rieznik ed Alejandro Olmos Gaona che parlano di un consolidamento della truffa..

Finalmente, nonostante i 14.000.000.000.000 di dollari in cui si sarebbe ridotto il debito esterno a seguito della privatizzazione degli attivi dello Stato ed i 10.000.000.000 di dollari del Plan Brady, alla fine del governo di Menem il debito raggiunse la somma di 145.000.000.000 di dollari.

Il 1° dicembre 2015 il Tribunal Oral Federal N°4 condannò Menem per peculato a 4 anni e 6 mesi di prigione ed inabilitazione perpetua nell’esercizio di cariche pubbliche; il suo Ministro dell’Economia, Domingo Felipe Cavallo, a 3 anni e 6 mesi di reclusione, inabilitazione nell’esercizio di cariche pubbliche oltre al sequestro di 220.000 di dollari, e Raúl Granillo Ocampo (ex Ministro della Giustizia), a 3 anni e 3 mesi di reclusione ed il sequestro di 1.350.000 di dollari per aver percepito stipendi gonfiati.

Domingo Felipe Cavallo è anche imputato per la svendita fraudolenta del Predio Ferial di Palermo alla Sociedad Rural, ed insieme a Menem ed agli ex sindaci di Buenos Aires Carlos Grosso e Saúl Bouer per la vendita di una piazza pubblica sita di fronte alla stazione della linea Mitre, senza previa modifica da parte dello Stato da bene pubblico ad altro uso, ed anche ad un prezzo irrisorio.

A sua volta María Julia Alsogaray fu condannata a quattro anni di reclusione per amministrazione fraudolenta ai danni dello Stato durante la privatizzazione di ENTEL, a quattro anni per contratti che firmò come titolare della Segreteria di Recursos Naturales con l'Università Nazionale di Lomas de Zamora, a quattro anni ai domiciliari per irregolarità nella contrattazione di praticanti ed a tre anni di reclusione ed inabilitazione assoluta per un periodo di sei anni per arricchimento illecito.

Vediamo altri aspetti riguardanti la corruzione e la criminalità in quel periodo.

È noto che il Swiftgate richiamò l'intervento di Terence Todman, ambasciatore degli USA, per la richiesta di mazzette al Swift per l'importazione di macchinari per il suo stabilimento di Rosario. Questo costò ad Emiro Yoma la rinuncia alla carica di assessore presidenziale ed avrebbe ispirato la celebre frase pronunciata dal Ministro dell'Interno José Luis Manzano (successivamente smentita), "io rubo per la corona”.

É il caso anche del Yomagate, che vide coinvolta Amira Yoma, cognata del presidente ed addetta all'agenda presidenziale, fermata in Spagna con due valigie strapiene di dollari e che determinò l'intervento del giudice Baltazar Garzón. Vincolata a quest'ultima suo marito Ibrahim al Ibrahim, colonnello dell’Intelligence siriana, responsabile dell'Amministrazione della Dogana dell'aeroporto di Ezeiza. Questo individuo era legato ad Alfredo Enrique Nallib Yabrán ed al trafficante di armi Mozer al Kazar.

Yabrán, attraverso la ditta di trasporti da carico Villalonga-Furlong, aveva una quota partecipativa ad EDCADASSA (l'altro 55 % apparteneva alla Fuerza Aerea Argentina), e controllava i depositi di dogana, che facilitavano l'entrata e l'uscita illecita di droga ed armi, predisponendo la sua distribuzione tramite O.C.A.S.A ed Intercar S.A. A. (aziende di posta privata), Juncadella (trasporto di denaro) e la già citata Villalonga-Furlong.

L'indagine sul traffico di droga e il riciclaggio di denaro attraverso la dogana culminò con la morte, con uno sparo in bocca, dell'allora Amministratore Generale della Dogana, Brig Echegoyen, e del vice commissario Jorge Gutiérrez, trovato cadavere con un colpo alla nuca dentro il vagone di un treno mentre indagava sulle attività di DEFISA (Depósitos Fiscales S.A.).

Un altro scandalo fu quello derivato dalla vendita di armi alla Croazia e all'Ecuador, reato per il quale il Tribunal Oral en lo Penal Económico Nº3 (13 giugno 2013) condannò l'ex presidente Carlos Menem a 7 anni di prigione effettivi e 5 anni di prigione all'ex ministro della Difesa Óscar Camillión.

Ci sono indizi molto seri che indicano che l'esplosione della Fabbrica Militare di Río Tercero aveva come oggettivo quello di occultare la scomparsa di armi.

Si ritiene che la morte di Lourdes Di Natale, segretaria di Emir Yoma, indicato come il leader della banda incaricata del traffico di armi, sia legata a questo affaire.

Apparentemente, questo intrigo di vincoli mafiosi sarebbe sfociato nell'esplosione dell'Ambasciata di Israele e dell'AMIA e nell'apparente delitto eccellente del figlio del Presidente Menem, Carlos Saúl Facundo Menem.

Note:
5 L’aereo si schianta al suolo per difetto dell’altimetro.

6 http://tiempoargentino.com/nota/19343

7 El 31 de agosto de 2.010, el Boletín Oficial publicó el Decreto 1210/10, firmado por la presidenta Cristina Fernández, el Jefe de Gabinete Aníbal Fernández y el Ministro de Justicia Julio Alak, por el que ordena a la Secretaría de Derechos Humanos poner a disposición del Poder Judicial el informe Papel Prensa SA: la verdad, y que intervenga como parte querellante en las causas en las que se investigue la comisión de delitos de lesa humanidad en perjuicio de quienes fueran integrantes de la firma Papel Prensa SA y de otras personas con las que aquellos tenían alguna vinculación. Instruye además a la Procuración del Tesoro para que intervenga en las causas relacionadas con la firma Papel Prensa SA. relativas a prácticas desleales, actividades monopólicas, abuso de posición dominante, perjuicios al Estado Nacional en su carácter de socio y a los restantes accionistas y adquirentes en Bolsa. En abril de 2.011 la Unidad Fiscal Federal de La Plata, que interviene en casos de terrorismo de Estado, calificó de “crimen de lesa humanidad a los hechos que rodearon la transferencia de acciones de la empresa Papel Prensa entre 1976 y 1977”. Los fiscales Rodolfo Marcelo Molina y Hernán Schapiro destacaron que “las pruebas revelan que los hechos denunciados podrían ser parte de acciones persecutorias e impregnadas por espurios intereses económicos”.

8 http://www.pagina12.com.ar/diario/ultimas/20-195169-2012-05-29.html. Idem: CECCHINI, Daniel y MANCINELLI, Jorge. Silencio Por Sangre. Buenos Aires: Ed. Colección Sur. p. 18.

9 Algunos de ellos continúan aún como desaparecidos, otros fueron puestos a disposición del Poder Ejecutivo Nacional, y otros murieron debido a las torturas aplicadas.

10 En 2011 el juez federal Marcelo Martínez de Giorgi pidió a la Procuración General del Tesoro que evalúe si corresponde “el inicio de las acciones de reparación” contra los funcionarios, Cavallo entre ellos, que en 1.982 dispusieron la “estatización de la deuda externa privada, transformando U$S 17 000.000.000 en deuda pública» y contra las empresas beneficiadas.

11 http://adnrionegro.com.ar/2014/09/entrevisa-a-alejandro-olmos-gaona-sobre-esa-megaestafa-llamada-deuda-externa/

12 Se estima que de los U$S 45.000.000.000 de deuda externa, U$S 23.000.000.000 era deuda privada ficticia.

13 http://tiempoargentino.com/nota/20790/socma-y-sevel-entre-mas-de-70-firmas-beneficiadas-por-la-dictadura-militar.

Ver Deuda Externa Argentina I – Informe Mildberg:

http://www.diariomardeajo.com.ar/deudaexternaargentina1.htm

14 O´DONELL, María: Revista “Noticias”. 25/04/16.

15 http://www.tel.org.ar/lectura/privarg.html

16 RAMBALDO, Juan A.: Ponencia en el 1° Congreso en la Guerra Contra la Mafia realizado en la Universidad de Palermo (Sicilia -2.005). Ver www.Antimafiadosmilargentina.com.

17 RIEZNIK, Pablo: “La deuda eterna: el ‘Plan Brady’ o la pequeña historia de una gran entrega”. Razón y Revolución N° 2, primavera de 1.996, reedición electrónica.

18 http://www.taringa.net/posts/economia-negocios/15952993/Plan-Brady-en-Argentina.html

19 Ver RAMBALDO, Juan A.: op. y loc. cit.

20 Ver mi trabajo “Acerca del Caso Nisman” en www.alternativahoy.com.ar, www.antimafiadosmilargentina.com

21Este criterio fue permanentemente sostenido por su madre, Zulema Yoma, ante el juez Villafuerte Ruzo del Tribunal Federal de San Nicolás que investiga el hecho y desde el 2.014 por el propio Carlos Saúl Menem.

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