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acosta asuncion 500 2La grande prova della giustizia paraguaiana
di Jorge Figueredo
Dopo diversi mesi di tramiti burocratici dinanzi alla giustizia brasiliana è diventata concreta l'estradizione del presunto mandante dell'assassinio del giornalista Pablo Medina e della sua assistente Antonia Almada. In mattinata è arrivato ad Asunción Vilmar "Neneco" Acosta Marques, accompagnato da un consistente dispositivo di sicurezza – secondo alcune voci la sua vita sarebbe pericolo – essendo un rappresentante del crimine organizzato nel dipartimento di Canindeyú.
Acosta è stato sindaco della città di Ypejhú ed è accusato di vari crimini commessi nel territorio, dove fino a pochi anni fa era considerato lo zar della droga, forte dell'appoggio di autorità politiche, della polizia, degli ambienti militari e persino della giustizia; sarebbero quindi diversi i settori mafiosi interessati alla sua eliminazione fisica.

Il Procuratore Generale dello Stato, Javier Díaz Verón - a proposito dell'arrivo di "Neneco" ad Asunción – ha dichiarato ai mezzi di comunicazione: "L'estradizione di Vilmar Acosta Marques ha un significato molto importante per la giustizia. Bisogna capire che dietro questo omicidio contro un giornalista il messaggio che volevano dare le bande di narcotrafficanti è che contano su una struttura criminale che ha l’appoggio di autorità politiche che garantivano loro l'impunità. Tuttavia, con l'arrivo di "Neneco" in territorio paraguaiano stiamo dimostrando che realmente il Ministero Pubblico non permetterà l'impunità. Abbiamo avuto  l'appoggio del Presidente della Repubblica, del Ministero degli Esteri. Il Ministero Pubblico dimostrerà la responsabilità di Vilmar Acosta Marques di fronte alla giustizia. I giudici Sandra Quiñonez, Cristian Roig e Lorenzo Lezcano faranno tutto il possibile per presentare l'accusa, e successivamente, nel Processo Orale e Pubblico sostenere e dimostrare la sua colpevolezza nei crimini”.     
Un giornalista di Canal 13 di Asunción ha chiesto al giudice Sandra Quiñonez se Neneco, dopo la sua dichiarazione o astensione davanti al Pubblico Ministero, sarebbe rinchiuso nel penitenziario di Tacumbu: "Spetta al giudice - è stata la risposta - la decisione del luogo di reclusione, anche se è stata considerata questa possibilità tenendo conto che il suo autista è rinchiuso nell’Agrupación Especializada della polizia. Voi sapete chi c’è all’Agrupación. Abbiamo i capi principali dell'EPP (Esercito del Popolo Paraguaiano). Bisogna offrire tutte le garanzie al direttore degli istituti penali, il Signor Artemio Vera. Vilmar Neneco Acosta può dichiarare quando vuole, è un suo diritto, non è un obbligo”.     
In seguito Vilmar Acosta Marques è comparso davanti al Giudice di Garanzia di Curuguaty Dr. Carlos Martínez, - il quale, per ragioni di sicurezza, lo ha ricevuto nel palazzo di Giustizia della capitale. - Martínez ha deciso di revocare la contumacia contro Vilmar Acosta Marques, e di decretare la prigione preventiva dell'accusato, che dovrà essere rinchiuso nel Penitenziario di Tacumbu, di tutelare la vita e l’integrità fisica del detenuto nel luogo di reclusione, - il direttore del penitenziario è l’incaricato di disporre le misure di sicurezza per salvaguardare la vita di Neneco -, di fissare la data del 17 maggio del 2016 come termine massimo per il rappresentante del Ministero Pubblico di presentare la propria accusa o altre istanze conclusive.
Oggi - esattamente un anno dopo la storica manifestazione antimafia di Plaza de la Democracia - Neneco Acosta comparirà dinnanzi al Ministero Pubblico per prestare dichiarazione oppure astenersi, e poi sarà portato al penitenziario di Tacumbu dove rimarrà rinchiuso.    
Il processo giudiziario a carico di Vilmar Acosta Marques è appena cominciato. Siamo alla prima parte del dibattimento penale, la tappa preparatoria o di investigazione che può protrarsi fino a sei mesi a partire dall'imputazione. Seguirà poi una tappa intermedia dove, nell’Udienza Preliminare, il Ministero Pubblico deve produrre le prove esposte nella sua accusa ed ognuna delle parti avrà l'opportunità di avanzare le proprie pretese. Successivamente il Giudice, conclusa l'udienza, deciderà se ammettere totalmente o parzialmente l'accusa del Ministero Pubblico e disporrà l'apertura del Processo Orale.   
C’è molto ancora da fare, non solo perché risultano ancora latitanti gli autori materiali del fatto, - che secondo alcune voci degli abitanti della zona di Curuguaty, Villa Ygatimi e Ypejhu, si troverebbero in territorio paraguaiano – ma anche perché dal risultato del Processo Orale e Pubblico contro Neneco, contro gli altri coautori e i complici che potrebbero essere processati nei mesi a venire, dipenderà la credibilità o meno della Giustizia, in questa causa legata al crimine organizzato e alla mafia del narcotraffico.    
Si avvicina una grande prova per la tanto criticata e screditata Giustizia paraguaiana. Sarà capace non solo di condannare gli autori comuni dell'assassinio di Pablo ed Antonia, ma di arrivare una volta per tutte ai più alti livelli della mafia politica ed economica che possa essere stata coinvolta in questo crimine? Oppure continuerà l'abituale tradizione, avallando quanto scritto dall'autore del Martín Fierro "le leggi sono come le ragnatele, gli insetti piccoli cadono in esse ma i grandi le rompono?".

Foto di copertina © ABC Color  

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