Antonio Mazzeo a bordo della Handala: “Verso Gaza per rompere l’assedio”
Dopo che, pochi giorni fa, il porto di Gallipoli è diventato un punto di ritrovo per sostenere la nave Handala della Freedom Flotilla Coalition - diretta a Gaza per portare aiuti umanitari e giocattoli ai bambini palestinesi e denunciare l’assedio israeliano - è arrivato anche il primo commento di chi, su quella barca che porta speranza, ci si trova: il giornalista Antonio Mazzeo. “Si avvicina la fine della giornata e un po' di malincuore ci viene”, ha detto Mazzeo in un video diffuso via social. “Ora che sentiamo la possibilità di raggiungere Gaza, pensiamo alle ultime notizie”, giunte dalla Striscia. “Ancora una volta, novanta cittadini massacrati mentre aspettavano un pò di cibo e un po' d’acqua”.
Nulla di nuovo, purtroppo. Secondo l’UNICEF, oltre 50mila bambini sono stati uccisi o feriti a Gaza dall’ottobre 2023. Per questo Mazzeo ha voluto ribadire, ancora una volta, quanto sia a dir poco disumano ciò che sta avvenendo a Gaza ai danni del popolo palestinese.
La missione, sostenuta anche da attivisti internazionali come il sindacalista Chris Smalls e la presidente di Ship to Gaza Svezia, Jeannette Escanilla, è infatti un’azione di resistenza civile contro colonialismo, razzismo e la complicità internazionale che tace di fronte ai crimini commessi da Benjamin Netanyahu e dall’esercito israeliano.
I dati sulla malnutrizione “sono sempre più drammatici”. A Gaza, infatti, “ci sono già i primi morti dovuti alla fame”. Negli ospedali, “si contano settecento, ottocento, forse novecento bambini che rischiano di morire” se non verranno fatti entrare alimenti, mentre continua il “barbaro blocco israeliano” contro gli aiuti umanitari, compresi farmaci, cibo e acqua. “Il rischio - ha aggiunto Mazzeo - è quello di arrivare a uno sterminio per fame di un’intera generazione di palestinesi”.
Il viaggio verso il Medio Oriente continua, mentre l’imbarcazione carica di aiuti umanitari viene costantemente monitorata da un sistema di tracciamento avanzato sviluppato da Forensic Architecture. Non si tratta, infatti, di un viaggio privo di rischi, tutt’altro. Ma i membri dell’equipaggio si dicono determinati a portare avanti la missione umanitaria. Come ha precisato lo stesso Mazzeo, poco prima di salpare dal porto di Gallipoli: “C’è il desiderio di poter guardare negli occhi i bambini e le bambine di Gaza. Leggere, in loro, il dolore ma anche la speranza di poter continuare a vivere, a credere che esiste la possibilità di resistere”.
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