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Alexandria Ocasio-Cortez (in foto), deputata democratica americana, ha chiesto l’impeachment del presidente Donald Trump, accusandolo di aver “violato” la Costituzione e i poteri di guerra del Congresso con i recenti raid contro strutture nucleari iraniane. In un messaggio diffuso sul social X, la parlamentare ha definito la decisione di Trump “disastrosa”, sostenendo che abbia “rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni”.
“Si tratta chiaramente e inequivocabilmente di un motivo valido per l’impeachment”, ha dichiarato Ocasio-Cortez, sottolineando come l’attacco a tre siti nucleari iraniani, tra cui quello di Fordow, situato in una montagna a sud di Teheran, sia avvenuto senza l’autorizzazione del Congresso, violando l’Articolo 1 della Costituzione che attribuisce al legislativo il potere di dichiarare guerra.
La posizione della deputata, tra le voci più influenti dell’ala progressista dei Democratici, si distingue per la sua durezza in un contesto in cui gran parte del partito sembra riluttante a parlare di impeachment. Altri deputati democratici, come Shri Thanedar e Al Green, hanno ricevuto critiche interne per aver ipotizzato un voto su questa misura. Tuttavia, Ocasio-Cortez non è sola: anche il deputato Sean Casten ha definito l’azione di Trump “un inequivocabile reato da impeachment”, pur riconoscendo che la minoranza democratica al Congresso rende improbabile il successo di un tale processo.
Il leader della minoranza alla Camera, Hakeem Jeffries, ha criticato Trump per non aver richiesto l’autorizzazione del Congresso, sottolineando che “il presidente porta la totale responsabilità per qualsiasi conseguenza negativa derivante dalla sua azione militare unilaterale”. Anche la deputata Katherine Clark ha definito l’attacco “non autorizzato e incostituzionale”.
Dall’altra parte, i repubblicani difendono in gran parte l’azione di Trump. Il presidente della Camera, Mike Johnson, ha dichiarato che Trump ha agito rapidamente in risposta a una “minaccia imminente” rappresentata dall’Iran, definito “il più grande Stato sponsor del terrorismo” (cioè l’Iran, secondo lui). Johnson, che sarebbe stato informato prima dell’attacco, ha aggiunto che il presidente “rispetta pienamente” i poteri del Congresso, ma che la situazione richiedeva un’azione immediata.
Anche due repubblicani, Thomas Massie e Warren Davidson, hanno però espresso critiche, definendo l’attacco non conforme alla Costituzione.
La tensione è esplosa dopo che Trump ha annunciato, domenica sera, il “successo militare spettacolare” contro tre siti nucleari iraniani, avvertendo che ulteriori attacchi potrebbero seguire se l’Iran non accetterà di negoziare un accordo di pace. L’azione americana è arrivata in un contesto di escalation tra Israele e Iran, con quest’ultimo che aveva subito attacchi israeliani definiti “preventivi”.
Resta incerta la possibilità che i Democratici perseguano formalmente l’impeachment. Con la maggioranza repubblicana in entrambe le Camere, un tentativo del genere appare destinato al fallimento. Tuttavia, la presa di posizione di Ocasio-Cortez riflette la crescente preoccupazione tra i Democratici per le azioni unilaterali di Trump, che potrebbero trascinare gli Stati Uniti in un conflitto prolungato in Medio Oriente.

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