Si apre un nuovo spiraglio per la fine della guerra. Le oltre due ore di colloqui telefonici tra il presidente statunitense Donald Trump e l’omologo russo Vladimir Putin segnano effettivamente un nuovo capitolo che apre a futuri scenari di distensione. Il leader del Cremlino ha definito la conversazione significativa, sincera e molto utile, dove è emersa “la volontà di Mosca di collaborare per trovare una soluzione al conflitto con l'Ucraina, anche attraverso l’elaborazione di un memorandum che includa un cessate il fuoco”.
Putin ha espresso gratitudine agli Stati Uniti per il loro contributo alla ripresa dei negoziati diretti, sottolineando l'importanza di porre fine alle ostilità e di individuare i percorsi più efficaci verso la pace. Secondo quanto affermato, la Russia è pronta a lavorare con la parte ucraina su un possibile trattato di pace che stabilisca i principi per la risoluzione del conflitto, le tempistiche per un accordo e, se le condizioni lo permetteranno, anche una sospensione temporanea delle operazioni militari.
Per il presidente russo è fondamentale affrontare le cause profonde della crisi e, a questo scopo, Mosca ha rivelato di aver concordato con il presidente degli Stati Uniti una proposta di collaborazione con l'Ucraina su "un memorandum riguardante un possibile futuro trattato di pace con la definizione di una serie di posizioni". Mosca e Kiev "devono trovare compromessi che vadano bene a entrambe le parti" e devono dimostrare un autentico impegno per la pace e la disponibilità a trovare compromessi accettabili. La ripresa dei contatti tra i partecipanti agli incontri e ai negoziati di Istanbul rappresenta, secondo il leader russo, un segnale incoraggiante che lascia sperare in un progresso concreto nel processo diplomatico.
Anche Trump si è mostrato entusiasta della conversazione, affermando che, finalmente, Russia e Ucraina inizieranno "immediatamente" i negoziati per un cessate il fuoco e la fine completa della guerra.
"I termini saranno concordati tra le due parti, come è giusto che sia, perché solo loro conoscono i dettagli del processo negoziale, che non sono accessibili a nessun altro. Il tono e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti. Se non fosse così, lo direi subito, non più tardi", ha scritto su Truth Social, precisando che Mosca intende espandere il "commercio su larga scala" con gli Stati Uniti dopo la fine della guerra. Il leader americano, sostenendo questa idea, ha sostenuto che la Russia abbia "enormi opportunità" per creare nuovi posti di lavoro e aumentare il benessere della sua popolazione.
"Il suo potenziale è illimitato. L'Ucraina può anche trarre grandi benefici dalle relazioni commerciali mentre ricostruisce il suo Paese", ha aggiunto Trump, sottolineando di aver informato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro italiano Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb della necessità di avviare immediatamente i negoziati tra i paesi.


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Volodymyr Zelensky


Dal quotidiano tedesco Bild sono trapelate due condizioni, poste dal Cremlino, per ottenere un cessate il fuoco.
“Esige il completo ritiro delle truppe ucraine dalle regioni occupate, in particolare Zaporizhia e Kherson” e chiede che l'Ucraina non riceva alcun sostegno militare dall'Occidente durante il cessate il fuoco e non mobiliti o invii nuovi soldati al fronte”, riporta la pubblicazione, citando fonti occidentali.
Quando Putin parla di eliminare le cause profonde della guerra è un chiaro riferimento alla neutralità, la demilitarizzazione del Paese e, secondariamente, il riconoscimento dei 4 Oblast occupati (Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia).
Da tenere a mente che il 7 settembre 2023, l’ex segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, davanti alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo, ha dichiarato che la causa della guerra in Ucraina è stata l’espansione della Nato in quel Paese e che Putin aveva cercato una soluzione diplomatica alla crisi alcuni mesi prima del 24 febbraio 2022. Tuttavia la Nato ha preferito esporre l’Ucraina al rischio dell’invasione piuttosto che trattare con Putin.
Posizioni, quelle divulgate dalla Bild, all’antitesi di quanto Zelensky è disposto ad accettare. Solo poche ore prima dei colloqui di Istanbul, il leader ucraino aveva ribadito la sua linea intransigente sul rifiuto di qualunque concessione territoriale alla Russia, chiedendo un cessate il fuoco immediato e incondizionato. Un’eventualità che, come anche dichiarato dal portavoce del Cremlino,Dmitrij Peskov, non potrà prescindere dalla cessazione del sostegno militare a Kiev.
Il leader ucraino, a margine del colloquio, ha dichiarato di aver chiesto al capo della Casa Bianca, Donald Trump, di non prendere "alcuna decisione" sull'Ucraina senza l'approvazione di Kiev. "Prima del suo colloquio con Putin, gli ho chiesto di non prendere decisioni riguardanti l'UCRAINA senza di noi. Sono questioni di principio che ci stanno molto a cuore", ha detto durante una conferenza stampa, dove ha poi ribadito le sue posizioni inflessibili sulla questione territoriale.
"È mio dovere costituzionale, è dovere dei nostri militari, proteggere la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Sì, ora ci sono territori occupati a causa dell'aggressione. E nessuno cederà le proprie terre, i propri territori, la propria gente”, ha ribadito Zelensky secondo cui, questa questione è stata discussa più volte con il presidente Trump e il suo team. 
"Se la Federazione Russa pone delle condizioni per il ritiro delle nostre truppe dal nostro territorio, significa che non vuole un cessate il fuoco. Perché capisce chiaramente che l'Ucraina non lo farà", ha concluso.
Intanto l’Europa rimane fedele alla propria linea suicidale nei confronti di qualsiasi apertura negoziale con Mosca e annuncia nuove misure “coercitive”.
Lo ha dichiarato il governo tedesco in una nota che fa seguito alla telefonata di oggi. “Gli alleati europei del governo ucraino hanno concordato di "aumentare la pressione" sulla Russia attraverso le sanzioni”, si legge nella dichiarazione.

Foto © Imagoeconomica

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