Dopo oltre otto ore di blackout che hanno paralizzato Spagna e Portogallo, la situazione nella penisola iberica è tornata alla normalità. L’interruzione di corrente, iniziata ieri alle 12:33, ha bloccato treni, metropolitane, aeroporti, linee telefoniche e sistemi di pagamento elettronico, causando disagi anche in Marocco e nel sud della Francia.
Questa mattina, il gestore della rete elettrica spagnola, Ree, ha annunciato il ripristino del 99,95% della fornitura elettrica, con tutte le 680 sottostazioni della rete di trasmissione di nuovo operative. In Portogallo, l’operatore Ren ha confermato la completa stabilizzazione della rete di trasporti e dell’approvvigionamento elettrico, permettendo la riapertura delle scuole. Il porto di Barcellona e gli aeroporti spagnoli, gestiti da Aena, hanno ripreso le attività, seppur con ritardi e riprogrammazioni.
Il premier spagnolo Pedro Sánchez, dopo due riunioni straordinarie del Consiglio Nazionale della Sicurezza presiedute da re Felipe VI, ha dichiarato che “nessuna ipotesi è esclusa” sulle cause dell’incidente, definito “eccezionale” dalla rete elettrica. Sánchez ha invitato i cittadini a un uso responsabile della rete e dei cellulari, rassicurando sulla piena operatività del sistema ospedaliero e dei servizi di pagamento. Anche le cinque centrali nucleari spagnole, per ragioni di sicurezza, hanno smesso di produrre limitando l’alimentazione grazie ai gruppi elettrogeni ai soli impianti che devono sempre rimanere operativi.
Nonostante momenti di panico, come l’evacuazione della stazione di Valencia e il blocco di una ventina di treni, la situazione è rimasta sotto controllo. La capitale Madrid, dove il traffico in tilt aveva portato alla chiusura della M-30, ha visto il ritorno della luce intorno alle 20:30 di ieri. Il ministero dell’Interno ha escluso incidenti di ordine pubblico, mentre le grandi stazioni sono rimaste aperte per offrire riparo ai viaggiatori.
Il ripristino è stato possibile grazie al supporto di Francia, Marocco e centrali idroelettriche spagnole. Tuttavia, le cause del blackout restano ignote, e il governo ha elevato il livello di emergenza in Andalusia, Estremadura e Madrid per gestire le ultime fasi della crisi. Nel frattempo c’è chi ha pensato immediatamente ad un attacco hacker. “Ma a ora non ci sono prove di attacchi informatici”, ha voluto precisare il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, dopo aver sentito l’Agenzia dell’Unione per la sicurezza informatica (Enisa). “L’indagine sembra evidenziare un problema tecnico a un cavo”, ha ipotizzato a Bloomberg un portavoce dell’agenzia.
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