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L’analisi: “L’Italia è il terzo Paese dell’Ue, ma ha solo cinquanta carri armati e tre Samp-T”

“Il 18 aprile 2024 Antonio Tajani ha dichiarato: “L’Italia non ha Patriot”. Quasi certamente, non ci sono Patriot nemmeno nelle basi americane in Italia. L’Italia farebbe bene a ristabilire rapporti pacifici con la Russia. L’idea che l’Unione Europea possa sconfiggere la Russia in guerra è assurda quanto quella che possa sconfiggere gli Stati Uniti”. A spiegarlo è Alessandro Orsini, che solleva un duro attacco nei confronti della politica belligerante dell’Unione Europea e della NATO. Una contestazione tanto semplice quanto clamorosa: dopo due anni di sostegno militare e finanziario a Kiev, l’Europa si ritrova con le casse vuote e gli arsenali semivuoti. Promesse come quella di “sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario” si sono infrante contro i limiti concreti della capacità europea di reggere una guerra prolungata. Emblematico è il caso di Kaja Kallas, alta rappresentante UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, che durante il vertice del Consiglio europeo del 20 marzo ha chiesto ai leader europei 40 miliardi di euro in nuovi aiuti militari per Zelensky. “La risposta è stata un secco no, con il Consiglio europeo che ha bocciato la richiesta di Kallas”. Da questo rifiuto - ha precisato Orsini - emergono anche altri elementi chiarificatori. Il primo riguarda il presente: l’Europa, così come il Regno Unito, non dispone più delle risorse materiali né economiche per continuare a finanziare la guerra. Il secondo elemento, invece, riguarda il futuro: il rifiuto del piano Kallas ha svelato che la NATO in Europa è oggi profondamente indebolita. Dei 32 membri dell’alleanza atlantica, ben 29 sono europei. Dopo due anni di costante supporto militare all’Ucraina, molti di questi Paesi hanno svuotato i propri arsenali, delineando un quadro generale di grande vulnerabilità in caso di attacco. “Il caso dell’Italia dice tutto. L’Italia - ha proseguito Orsini - è il terzo Paese più grande dell’Unione Europea, dopo Francia e Germania, per economia e popolazione. Ebbene, dispone soltanto di cinquanta carri armati operativi e di tre Samp-T nelle mani di Crosetto, ognuno dei quali può coprire al massimo una grande città. Come se non bastasse, l’Italia ha pochissimi missili per i Samp-T. Se subisse un attacco massiccio da parte della Russia, potrebbe (forse) difendere i cieli di tre grandi città per poche ore. L’affermazione che i cieli dell’Italia sono completamente scoperti è molto vicina al vero”. Uno scenario che ridimensiona anche un altro mito: quello secondo cui le basi NATO presenti in Italia sarebbero piene di armamenti sofisticati. Anche gli Stati Uniti - ha sottolineato - stanno attraversando una fase di carenza di sistemi d’arma come gli Atacams e i Patriot, motivo per cui sono attualmente impegnati a ricostituire le scorte nei propri magazzini. Dunque, è fortemente improbabile che le basi NATO in Italia siano oggi ben equipaggiate.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Foto © Imagoeconomica

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