Non bastavano le trasferte indisturbate del criminale Osama Almasri, il generale libico accusato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) di crimini di guerra e contro l'umanità, a cui il nostro ministro Nordio ha dato il salvacondotto per tornarsene tranquillamente in patria con un aereo di Stato, non dando seguito all’ordine di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale.
Ora il bel Paese, ormai meta vacanziera prediletta dei torturatori, ha l’onore di ospitare Abdul Ghani al-Kikli, capo della milizia libica Stability Support Apparatus, accusato di crimini contro l'umanità.
A denunciarlo è il dissidente libico Husam El Gomati che su X ha pubblicato una foto che ritrae al-Kikli, insieme ad altre persone, intorno ad un letto d'ospedale dove è ricoverato il ministro libico degli Affari Interni, Adel Jumaa Amer.
Si tratterebbe dell'European Hospital dell'Eur dove il ministro libico è ricoverato in seguito ad un attentato.
Ma tra i presenti, spicca anche Ibrahim Ali Al-Dabaiba, cugino del presidente e figlio di un ex burocrate del regime di Gheddafi, accusato di essersi appropriato indebitamente di miliardi di dollari, e Ahmed Al-Sharkasi, parente di Dbeibeh e membro del consiglio d’amministrazione della Arab Bank. Li accompagnavano l’ambasciatore libico in Giordania Abdul Basit Al-Badri, il fratello del ministro ferito Ammar Jumaa, e Dagoor, un amico di famiglia."L'Italia, grazie al governo Meloni, è diventata la Montecarlo dei trafficanti di esseri umani, torturatori e stupratori… Abdel Ghani al-Kikli… Si muove indisturbato sul territorio italiano. Cosa aspettano il governo e il ministro Nordio a intervenire? Per avere una risposta ho presentato un'urgente interrogazione parlamentare al governo", ha denunciato Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato Avs.
Al-Kikli “È accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni e sarebbe nella lista dei ricercati della Cpi, secondo alcune fonti”, scrive Gomati su al-Kikli, che sarebbe atterrato a Fiumicino intorno alle 18 del 20 marzo.
Si di lui pende, infatti, una denuncia di 189 pagine presentata da Ecchr alla Corte penale internazionale, in cui viene accusato di almeno 501 episodi di torture, stupri, omicidi e sparatorie.
È a capo dello Stability Support Apparatus, una milizia che, secondo l’Onu, ha ripetutamente perpetrato “violazioni e abusi” e per il dipartimento di Stato Usa è responsabile di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim”.Quest’ultima, situata nella cintura urbana di Tripoli, è diventata negli anni un epicentro di torture e traffico di esseri umani. Come hanno denunciato diverse agenzie delle Nazioni Unite, l'area ha visto un'espansione del potere di gruppi locali, che hanno finito per controllare direttamente numerosi centri di detenzione, tra cui quello di Maya, descritto come un "buco nero" inaccessibile, persino per gli esperti dell'ONU. Secondo Libya Crimes Watch, almeno 1.800 persone sono passate attraverso questi centri, e quasi tutte – come riportato da Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani – sarebbero state vittime di violenze e abusi.
Lo Stability Support Apparatus (Ssa) è indicato dagli esperti delle Nazioni Unite come un "attore di primo piano" nel traffico di esseri umani, collaborando strettamente con la Guardia costiera libica e altri gruppi armati. Un rapporto del 2023 ha evidenziato che "personale di alto rango della Guardia costiera libica, dello Ssa e della Direzione per la lotta all'immigrazione illegale hanno collaborato con trafficanti e contrabbandieri", spesso legati a milizie, per intercettare e detenere migranti, chiedendo pagamenti per il loro rilascio.
Queste attività illegali, tra cui traffico, schiavitù, lavoro forzato e estorsione, hanno generato "entrate significative per individui, gruppi e istituzioni statali".
La ragion di Stato di questo governo ha ancora la precedenza sullo Stato di diritto.
ARTICOLI CORRELATI
Almasri, Stefania Ascari: ''Nordio ha umiliato il Parlamento''
Arrivate al Tribunale dei ministri le denunce di due vittime del generale Almasri
Almasri: l'Italia sotto accusa. La CPI: ''Favorita la fuga del torturatore libico''
La Presidente del Consiglio Meloni ignorante sulla legge. Si dimetta

Al-Kikli, un altro torturatore libico a piede libero in Italia
- Dettagli
- Francesco Ciotti