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Intanto il governo cerca di riappacificarsi con l’Aja dopo gli attacchi della scorsa settimana e le opposizioni presentano una mozione di sfiducia per Nordio

Il tribunale dei ministri ha cominciato a indagare sul caso Almasri. Ieri, secondo quanto scrivono il Corriere della Sera e Repubblica, è stata chiesta l'acquisizione di una serie di atti al ministero della Giustizia, alla Corte d'appello e alla procura generale di Roma. Sono i documenti che servono per ricostruire quanto accaduto tra l'arresto del torturatore libico a Torino il 19 gennaio - su mandato dell’Aja - e il suo ritorno a Tripoli a bordo di un volo di Stato dopo la sua scarcerazione disposta dalla Corte d'appello di Roma il 21 gennaio per l’irriperibilità del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Nel fascicolo sono indagati la premier GiorgiaMeloni, il guardasigilli CarloNordio (per omissione di atti d'ufficio) e il ministro degli Interni, MatteoPiantedosi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi AlfredoMantovano. L'indagine è partita sulla base dell'esposto depositato alla procura di Roma dall'avvocato LuigiLiGotti che aveva chiesto accertamenti sui presunti reati di favoreggiamento e peculato, visto l'utilizzo dell'aereo dei Servizi. Tra il materiale acquisito ci sono le interlocuzioni tra il tribunale e il ministero della Giustizia, tra la Corte penale internazionale, l'ufficio di collegamento dell'ambasciata italiana in Olanda e via Arenula e la bozza del provvedimento preparato dai funzionari del ministero della Giustizia, che rimase tale e che doveva servire a tenere in carcere il generale libico.

Mozione di sfiducia per Nordio, il governo abbassa i toni con l’Aja

Nel frattempo, dopo il caos scoppiata sullo scandalo del generale tripolino accusato di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, il Governo tenta di riappacificarsi con la Corte penale internazionale. Una interlocuzione con l'Aja che ha come obiettivo primario quello di calmare i toni, dopo giorni di violenti attacchi ai giudici olandesi, e in secondo luogo quello di individuare procedure che possano scongiurare il ripetersi di quanto avvenuto per il generale libico. Ma se sul fronte internazionale si cerca una linea di dialogo con i giudici dell'Aja, su quello interno il clima sulla giustizia resta rovente, con le opposizioni sul piede di guerra contro il ministro Nordio, oggetto di una mozione di sfiducia che verrà presentata da tutti i gruppi in Parlamento. Proprio da via Arenula è partita una richiesta informale all'Aja per avviare delle consultazioni, un confronto sulle criticità che hanno costellato il caso del generale libico accusato di crimini contro l'umanità. L'obiettivo è di avviare una sorta di 'agreement' per una migliore collaborazione futura. All'attenzione dei giudici c'è un documento in cui si chiedono alcuni chiarimenti e si individuano ipotesi per facilitare la comunicazione in futuro con il tribunale olandese. Sul tappeto ci sarebbero anche alcune proposte, tra le quali quella di rivedere le procedure di invio al ministero dei mandati di cattura internazionali. Si valuta una sorta di comunicazione diretta in modo da eliminare il passaggio con l'ufficiale di collegamento dell'ambasciata italiana in Olanda. Dal canto suo la Cpi fa filtrare che al momento non sarebbe arrivata alcuna comunicazione di indagini nei confronti dell'Italia per quanto avvenuto tra il 19 e il 21 gennaio con il rilascio e l'espulsione di Almasri rimpatriato a bordo di un “Falcon 900”.

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