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Il colombiano Alvaro Uribe, al governo dal 2002 al 2010, è diventato a tutti gli effetti il primo ex presidente del Paese sudamericano a sedere sul banco degli imputati, per rispondere dei reati di frode processuale e corruzione. Ieri è comparso in udienza a Bogotà nel processo avviato contro di lui nel 2019. In base alle accuse della Procura, avrebbe cercato di comprare testimoni per diffamare il senatore di sinistra Iván Cepeda, che sta raccogliendo informazioni sui presunti legami dell'ex capo dello Stato con gruppi di estrema destra. "Intendo dimostrare che non ho corrotto testimoni né ingannato la giustizia. Intendo anche dimostrare che il mio è un processo politico", ha affermato Uribe durante il suo intervento in udienza. Uno dei suoi avvocati, Jaime Granados, ha annunciato che ricuserà il giudice del caso, Sandra Liliana Heredia, per presunta imparzialità. Da parte sua, Cepeda ha deciso di rivolgersi alla Commissione interamericana per i diritti umani e al relatore speciale delle Nazioni Unite per l'indipendenza di giudici e avvocati affinché nominino osservatori internazionali che accompagnino il processo.
   
Foto © World Economic Forum/Edgar Alberto Domínguez Cataño
  

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