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Il 18 gennaio 2025, il Coordinamento contro la Terza Guerra Mondiale Nucleare e il Coordinamento Agi.Te si sono riuniti a Torino, in piazza Carignano, dove ogni sabato si tengono presidi a favore della Pace e si ribadisce l’impegno a unirsi per contrastare l’inasprimento dell’odio e della violenza e le scelte della classe politica occidentale che stanno trascinando il mondo nella Terza Guerra Mondiale, che potrebbe consumarsi attraverso scontri nucleari. 
Infatti, questa possibilità si fa sempre più realistica sulla base dei teatri di guerra e delle tensioni politiche ed economiche dell'attuale scena internazionale. 
Si ricordano Hiroshima e Nagasaki per non permettere la caduta nell’oblio del passato olocausto nucleare.
A Hiroshima venne raso al suolo il 70% degli edifici e morirono 140.000 persone entro la fine dell’anno. Si registrò un aumento esponenziale del tasso di casi di cancro, leucemia e altre malattie croniche nei sopravvissuti.
Tre giorni dopo, a Nagasaki, un secondo bombardamento rase al suolo 6,7 km² di città e 74.000 persone morirono. 


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Attualmente, in tutto il mondo, sono 9 i paesi detentori di armi atomiche. Le circa 12.121 testate atomiche esistenti sono suddivise tra Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Si stima che, di queste, circa 5.000 siano dispiegate su missili e aerei.
È indispensabile ricordare che le testate nucleari attuali sono 100 volte più potenti rispetto a quelle sganciate dagli Stati Uniti, il 6 e il 9 agosto del 1945 su Hiroshima e Nagasaki.
La Russia, in guerra con l’Ucraina dal 2022, possiede circa 6.257 testate nucleari. In Medio Oriente, l’esercito sionista di Israele ha bombardato incessantemente la Striscia di Gaza per 15 mesi, causando la morte di circa 70.000 palestinesi. Israele ha raso al suolo l’80% degli edifici della Striscia, generando 2,2 milioni di sfollati e una devastazione senza precedenti. Si stima che la quantità di bombardamenti su larga scala effettuati dall’esercito israeliano equivalga a 85.000 tonnellate di bombe, più di 5 volte la potenza della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
Il Coordinamento 3GMN ha portato in piazza un flashmob per mettere in luce la preoccupante situazione mondiale e denunciare la complicità dei governi, anche attraverso la manipolazione dell’informazione, ridotta a mera propaganda. 


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La denuncia è avvenuta attraverso un brano rap, scritto da un membro del coordinamento.
Durante il brano, i protagonisti del flash mob esibivano cartelli che recitavano le frasi più incisive:
“Un errore catastrofico di cui paghiamo il conto”,
“Si tratta solo di metterci la faccia”,
“Speriamo che sia chiara la trama, Non restiamo tiepidi o la pagheremo cara”,
“Diciamo No alla 3ª Guerra Mondiale,Diciamo No a un conflitto nucleare”. 


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Al termine del brano, si sono propagati suoni di guerra ed è stato esposto un cartello raffigurante il fungo atomico, mentre alcuni partecipanti hanno mimato la morte nucleare.
Questo intervento è volto a sottolineare ancora una volta la pericolosità di una possibile escalation mondiale che vedrebbe l’Europa, assertiva alle politiche di Washington, completamente rasa al suolo.
Nel giugno 2022, gli Stati firmatari del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW in vigore dal 22 gennaio del 2021) hanno condannato "in modo inequivocabile qualsiasi minaccia nucleare, sia essa esplicita o implicita e a prescindere dalle circostanze". "Chiediamo una presa di posizione da parte di tutti i Paesi che non hanno ancora firmato il TPNW, a partire dall'Italia perché un mondo libero da armi nucleari è necessario ora più che mai".
Diciamo No alla Terza Guerra Mondiale e promuoviamo una narrazione limpida e coerente dei conflitti attualmente in atto.

*Coordinamento 3GMN

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