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A novembre aveva già detto che i paesi Nato dovranno spendere “molto più del 2% del Pil” nella Difesa

Il presidente rieletto Donald Trump ha avvertito in un’intervista a Abc news che “considererà seriamente” la possibilità per gli Stati Uniti di lasciare la Nato se non saranno trattati “giustamente”. “Devono pagare i loro conti”, ha affermato Trump intervenendo a ‘Meet the Press’ della Nbc, dichiarando che prenderebbe “assolutamente” in considerazione la possibilità di far uscire gli Stati Uniti dall’alleanza se gli stati membri non “ci trattassero in modo equo”. Non è la prima volta che l’ex presidente repubblicano dichiara o minaccia di uscire dall’Alleanza Atlantica. Il tycoon in passato aveva definito “delinquenti” quei membri che non destinano almeno il 2% del proprio Pil alle spese per la difesa. Trump ha anche avvertito che è “possibile” che la sua amministrazione decida di ridurre gli aiuti all’Ucraina. “Probabilmente” ha risposto il presidente eletto alla domanda sull’eventuale riduzione degli aiuti all’Ucraina. L’intervista è stata registrata venerdì, il giorno prima dell’incontro a Parigi con Volodymyr Zelensky. Non dovrebbe essere facile per Trump uscire dall’Alleanza. Nel dicembre scorso infatti, il Congresso ha approvato in maniera bipartisan un disegno di legge che impedisce di fatto il ritiro dall’alleanza in maniera unilaterale su scelta del presidente senza che questa decisione sia accompagnata da un atto del Congresso e un’approvazione del Senato con maggioranza di due terzi, un atto che potrebbe quindi impedire quanto quasi fiorato nel 2018, secondo alcuni esperti, in un vertice a Bruxelles. Il ritorno trionfale alla Casa Bianca di Trump preoccupa la Nato. Tanto che il nuovo segretario generale, Mark Rutte ha teso più di una mano in direzione di Washington invocando un’alleanza sempre più armata, nonostante le difficoltà degli altri membri di rispettare anche gli accordi sul 2%. È “assolutamente chiaro” che i Paesi membri della Nato dovranno spendere “molto più del 2% del Pil” nella difesa, aveva detto a Budapest a inizio novembre a margine del summit della Comunità Politica Europea.

Foto © Imagoeconomica

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