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Migliaia di dimostranti in strada chiedono la cacciata di Yoon Sul Yeol. Il ministro della Difesa sudcoreano e il capo dell’esercito rassegnano le dimissioni

In Corea del Sud 6 partiti d'opposizione hanno presentato una mozione di impeachment per il presidente Yoon Suk Yeol dopo che martedì ha dichiarato a sorpresa la legge marziale, mossa che è stata poi revocata dopo 6 ore a seguito del voto in tal senso del Parlamento. L'impeachment richiederebbe il sostegno di due terzi del Parlamento, ovvero di 200 dei suoi 300 membri, e l'appoggio di almeno 6 giudici della Corte costituzionale. Un deputato del Partito democratico, cioè il principale partito d'opposizione, Kim Yong-min, ha riferito che la mozione presentata oggi potrebbe essere messa ai voti già venerdì. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, il voto potrebbe avvenire il 6 o il 7 dicembre. Inoltre, l’Agenzia nazionale di polizia della Corea del Sud ha annunciato ieri l'avvio di una indagine a carico del presidente coreano Yoon Suk Yeol per il presunto reato di tradimento, due giorni dopo la decisione del presidente di proclamare la legge marziale, innescando una gravissima crisi istituzionale nel Paese asiatico. L'indagine è stata affidata alla squadra di indagine sulla sicurezza dell'Agenzia nazionale di polizia, in risposta alla presentazione di due denunce distinte: una denuncia e' stata presentata dal Partito di ricostruzione della Corea, una delle forze politiche di opposizione coreane; la seconda, invece, è stata presentata da un gruppo di 59 attivisti politici. Sempre ieri manifestanti in piazza a Seul si sono diretti verso il palazzo presidenziale. Migliaia di dimostranti sono scesi in strada oggi nella capitale sudcoreana gridando slogan e agitando cartelli per chiedere le dimissioni del presidente dopo aver imposto brevemente la legge marziale e aver fatto sprofondare la Corea del Sud nel caos politico.


Il partito del presidente Yoon ne chiede l’espulsione

Nel frattempo Han Dong Hoon, leader conservatore del Partito del Potere Popolare a cui appartiene il presidente Yoon Suk Yeol, ha chiesto al presidente di lasciare il partito dopo l’approvazione della legge marziale, poi revocata dal parlamento. Han ha detto di aver presentato la richiesta al premier Han Duck-soo, e al capo dello staff Chung Jin Seok. Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, Han, che è anche membro del Parlamento, ha confermato di aver presentato la richiesta durante una conferenza stampa, dopo che l’opposizione e i sindacati avevano chiesto a Yoon di dimettersi da presidente. Le sue osservazioni sono arrivate dopo un incontro tra importanti esponenti del partito nella residenza del primo ministro a Samcheong Dong, a cui hanno partecipato anche membri del governo e dell’ufficio del presidente. Han ha riferito di aver concluso che fosse opportuno chiedere l’uscita dal partito del presidente, che già prima di dichiarare la legge marziale soffriva di bassi indici di popolarità. Han Duck-soo, in una nota diffusa ieri e intitolata 'Un messaggio al popolo’, ha affermato che “come Primo Ministro che supervisiona il Gabinetto, mi assumo la piena responsabilità di tutti gli eventi che hanno portato a questo". "Lavorerò con i membri del Gabinetto fino alla fine per servire il popolo", ha detto. "Da questo momento in poi, il Gabinetto deve adempiere ai propri doveri per garantire la stabilità della nazione e che la vita quotidiana delle persone rimanga inalterata", ha aggiunto.


Ministro della Difesa e capo dell’esercito rassegnano le dimissioni

Il Ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun ha presentato le proprie dimissioni al presidente Yoon Suk-yeol alla luce dei recenti sviluppi politici nel Paese: lo ha reso noto l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Anche il capo dell'esercito sudcoreano, Park An-su, ha annunciato di aver rassegnato le sue dimissioni, secondo l'agenzia di stampa Yonhap. Park era stato nominato comandante della legge marziale, ma ha riferito in audizione al Parlamento di avere avuto ben poco a che fare con la decisione del presidente Yoon Suk di martedì sera. "Siamo esperti militari, non siamo di legge marziale", ha detto, aggiungendo di non essere stato coinvolto nella stesura dell'ordine. Yoon ha già accettato le dimissioni del ministro della Difesa Kim Yong-hyun, che gli avrebbe proposto il varo della legge marziale.


Usa e Ue: “Bene ritiro legge marziale

Accogliamo con favore il fatto che il presidente Yoon abbia ritirato la legge marziale. C’è stato un voto unanime nell’Assemblea Nazionale per respingere la decisione e lui ha agito di conseguenza”, ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles.
A nostro avviso qualsiasi disaccordo politico deve essere risolto pacificamente e nel rispetto dello stato di diritto”, ha aggiunto. “La Corea del Sud ha storia straordinaria, una straordinaria storia di successo” negli ultimi decenni, ha aggiunto affermando che “stiamo ovviamente monitorando gli sviluppi molto da vicino. Questo è uno dei nostri partner e alleati più stretti in tutto il mondo”. Sulla stessa linea l’Ue: per il portavoce del Servizio per l’Azione esterna “l’Unione Europea accoglie con favore la revoca della legge marziale di emergenza dopo che l’Assemblea nazionale ha votato per respingerla. Riaffermiamo la nostra stretta partnership strategica con la Repubblica di Corea, fondata su interessi comuni e sui valori condivisi di democrazia, diritti umani e stato di diritto”.

Foto © Imagoeconomica

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