L'esperto di sociologia del terrorismo spiega come l'Occidente alimenti il rischio di guerra in Europa con la sua belligeranza
Tanta ingenuità e poca comprensione delle logiche geopolitiche. Per il noto sociologo e saggista Alessandro Orsini, sarebbero questi i motivi alla base delle congetture “ingenue” che numerosi analisti e principali media italiani stanno portando avanti dall’inizio del conflitto in Ucraina. Una tendenza che si sarebbe consolidata nel tempo, anche attraverso l’abitudine dell’Occidente di proiettare sugli avversari le proprie aspettative e visioni del mondo. “Il pensiero più ingenuo del presente - ha spiegato Orsini sul Fatto Quotidiano - è che i russi accetteranno l’Ucraina nella NATO. Discettare di una trattativa su questa base è tempo perso. Mark Rutte assicura che l’Ucraina entrerà nella NATO per dare l’impressione che la sconfitta dell’Occidente sia un pò meno smisurata. C’è anche l’idea ingenua di Giorgia Meloni che la Russia pagherà (per lei) i costi della guerra: unico caso al mondo in cui il vincitore risarcisce il vinto. E poi - ha proseguito - c’è l’ingenuità nel modo di immaginare la trattativa. L’idea di Tajani e Crosetto è che, a un certo punto, un cessate il fuoco consentirà a Putin e Zelensky di parlare mentre le armi tacciono. È ingenuo. Lo scenario più realistico è che Putin farà firmare la pace a Zelensky con il coltello alla gola. I generali russi continueranno a sparare sui soldati ucraini fino alla firma di un accordo. Gli abboccamenti saranno accompagnati dai combattimenti. Forse Putin sospenderà il lancio dei missili contro le infrastrutture energetiche, ma continuerà a sparare al fronte per fiaccare l’esercito ucraino e prendere più territorio possibile”.
Quello che invece appare realistico e altamente prevedibile è quanto avvenuto in Ucraina dopo che la NATO ha continuato a investire nella sua politica belligerante, causando un innalzamento degli “obiettivi territoriali del Cremlino”. Un aspetto non trascurabile, visto che ha spinto Putin a non limitarsi alle regioni annesse nel 2022 - Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk - ma a mirare anche ad altre porzioni territoriali nelle regioni di Kharkiv e Sumy. “Putin farà una trattativa alla ‘israeliana’, tipica - ha spiegato Orsini - di chi è sovrastante. Avanzerà un pò alla volta, annunciando tutti i giorni un accordo imminente-inesistente, stile Netanyahu a Gaza. Il bastone e la carota. La Russia e le democrazie occidentali si assomigliano moltissimo: violano il diritto internazionale e fanno guerre di conquista. Si assomiglieranno anche nel modo di trattare. La Russia - ha concluso Orsini - è un Occidente rovesciato”.
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