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Raid israeliani in Libano uccidono 12 persone. Hezbollah colpisce il nord di Israele, due feriti gravi

Hamas respinge la proposta di una tregua temporanea per la Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato un alto responsabile di Hamas, Taher al-Nounou, all'Afp. ''Abbiamo già espresso la nostra posizione sull'idea di una tregua temporanea della guerra, se non servirà ad altro che a riprendere l'aggressione in un secondo momento'', ha detto al-Nounou. “Hamas sostiene la necessità di una fine permanente, e non temporanea, della guerra'', ha aggiunto. Anche nei precedenti negoziati il gruppo aveva sempre insistito sulla necessità di un cessate il fuoco permanente e del ritiro dei soldati israeliani dall'enclave palestinese. Ieri gli inviati degli Stati Uniti per il Medioriente Amos Hochstein e Brett McGurk arriveranno oggi in Israele per guidare i colloqui finalizzati al raggiungimento di un accordo per mettere fine alla guerra in Libano e nella Striscia di Gaza. Intanto sale a 43.204 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre da Israele. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza aggiungendo che 101.641 palestinesi sono rimasti feriti in oltre un anno di guerra. Su Gaza, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che desidera che Israele concluda la guerra a Gaza entro il suo eventuale ritorno alla presidenza, qualora vincesse le elezioni. Lo hanno rivelato al Times of Israel due fonti a conoscenza della questione.


Anp: 4 palestinesi uccisi nei raid di Israele a Tulkarem

Quattro palestinesi sono stati uccisi durante operazioni militari israeliane a Tulkarem, in Cisgiordania. Lo ha riferito il ministero della Salute palestinese, precisando che tra le vittime ci sono un 16enne e un 20enne colpiti nel campo di Nur Shams. L'esercito israeliano ha confermato un'operazione in cui ha "eliminato il terrorista Hussam Mallah", identificandolo come un importante membro di Hamas nella zona "che era coinvolto nella pianificazione di attacchi terroristici a breve".


Msf: in stato fermo nostro chirurgo e altri medici ospedale Kamal Adwan

Medici Senza Frontiere (Msf) rende noto di aver ricevuto conferma che il Mohammed Obeid, chirurgo ortopedico di Msf, è in stato di fermo insieme ad altro personale medico dell'ospedale Kamal Adwan. "Msf è estremamente allarmata - evidenzia una nota dell'organizzazione - e continua a chiedere sicurezza e protezione per il collega e tutto il personale medico di Gaza che lavora in condizioni impossibili e affronta violenze terribili nel tentativo di fornire assistenza". Obeid, precisa Msf, "è in stato di fermo dal 26 ottobre, dopo che le forze israeliane hanno eseguito un'operazione militare nell'ospedale Kamal Adwan dove si era rifugiato e aveva offerto il suo sostegno come chirurgo". "Obeid ha lavorato instancabilmente dall'inizio della guerra, offrendo il suo supporto come medico in diversi ospedali di Gaza, salvando innumerevoli vite - aggiunge l'organizzazione - L’ultimo contatto di Msf con lui risale al pomeriggio del 25 ottobre. Msf ha chiesto ufficialmente alle autorità israeliane informazioni sul suo stato di fermo, sulla sua attuale posizione e su qualsiasi informazione relativa al suo benessere fisico e mentale".


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© Imagoeconomica

Governo libanese: almeno 12 uccisi nei raid di Israele nel Paese

È di almeno 12 persone uccise, tra cui alcune donne, il bilancio dei recenti attacchi di Israele in varie regioni del Libano. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese, secondo cui queste vittime si aggiungono alle 15 registrate stamani. Secondo il ministero, una donna è stata uccisa e suo marito ferito nella valle della Bekaa da un raid aereo israeliano. Un altro attacco sferrato dall'aviazione dello Stato ebraico ha ucciso cinque persone a Hermel, nella cittadina di Mekne, dove un edificio è stato colpito e distrutto. L'agenzia governativa di notizie Nna afferma che a Mekne si scava sotto le macerie alla ricerca di altre vittime. Nelle prime ore del pomeriggio un altro sanguinoso attacco compiuto da Israele ha ucciso, a Sidone, nella cittadina di Arzi, cinque persone che si trovavano in un edificio colpito dai jet con la Stella di Davide. Attacchi anche nel villaggio di Al-Khosh, vicino alla città di Tiro, nel Libano meridionale. Lo affermano i canali libanesi Al-Jadeed e Al Mayadeen. Dal Libano sono caduti sul nord di Israele altri razzi, nella zona di Kiryat Ata, e due persone sono rimaste gravemente ferite. Lo hanno riferito i soccorritori, citati da Haaretz. Stamane in cinque sono morti per un missile caduto vicino a Metula.


Hezbollah: nessun segnale su un imminente cessate il fuoco

"Non ci sono novità reali che possano far pensare al raggiungimento di un accordo in tempi brevi": lo ha detto a Beirut il ministro della cultura libanese, Muhammad Murtada, che è in quota politica di Hezbollah. Citato dall'agenzia nazionale di notizie Nna, Murtada ha affermato che Hezbollah sostiene la posizione del governo di Beirut: “O un cessate il fuoco con l'applicazione della risoluzione 1701 - ha detto - o il proseguimento della guerra di Israele contro il Libano". Nella serata di ieri e alla vigilia dell'arrivo in Israele il premier uscente Najib Miqati aveva espresso ottimismo rispetto all'imminenza del raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco. Parlando in tv Miqati aveva detto che l'intesa sarebbe potuta essere raggiunta "nelle prossime ore".
Analisti regionali affermano che sebbene tutte le parti coinvolte nel conflitto affermino di volere l'applicazione della risoluzione Onu 1701 del 2006, questa viene letta e presentata invece da ciascuna parte in maniera parziale, a seconda di quale aspetto si voglia enfatizzare e di quali altri aspetti si preferisca mettere in ombra. Di tutta risposta il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato, dialogando con i due inviati americani del presidente Joe Biden, Brett McGurk e Amos Hochstein, che qualsiasi tregua che venga raggiunta con Hezbollah sul Libano deve garantire la sicurezza di Israele.


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Benjamin Netanyahu © Imagoeconomica

Il premier libanese: gli ordini di evacuazione di Israele sono crimini di guerra

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato Israele per gli avvisi di evacuazione emessi per intere aree del Paese dei Cedri e ha chiesto pressioni diplomatiche per fermare gli attacchi dell'Idf. "Le minacce emesse dal nemico israeliano contro i civili libanesi di evacuare intere citta' e lasciare le loro aree e case sono un ulteriore crimine di guerra che si aggiunge alla serie di crimini commessi dal nemico", ha affermato il capo del governo, ribadendo la richiesta per "una pressione intensificata su Israele per fermare la sua aggressione”.


Siria: cinque i morti nel raid israeliano su una città vicino al confine con il Libano

Sale a cinque morti il bilancio dei raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito la zona di Qusayr, località siriana vicino al confine con il Libano. Lo riferisce sul suo sito web l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. Secondo l'Osservatorio, sono tutti civili le vittime di tre raid che hanno colpito "un magazzino di armi e un deposito di carburante di Hezbollah", un "sito nell'area del valico di Hush Al-Sayed Ali" e un "sito nella zona di Jisr al-Duff".

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