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Il professore: “L’accordo Meloni-Netanyahu funziona. Il cittadino percepisce le tenui critiche di Meloni per i morti a Gaza senza condurre ulteriori indagini”

Giorgia Meloni è un’alleata strettissima di Netanyahu. Come tale, ha impedito a Macron e Sánchez di inserire un brano contro la vendita di armi a Israele nella nota congiunta con cui Francia, Italia e Spagna, hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil”. Così il professore di sociologia del terrorismo Alessandro Orsini ha commentato l’agire del governo italiano di venerdì durante Med9 di Cipro che raccoglie nove Paesi mediterranei dell’Unione europea. “Una delle attività principali di Meloni consiste nel fare pressioni internazionali per garantire la vendita di armi a Israele per la prosecuzione dei bombardamenti a Gaza, in Cisgiordania e in Libano. Meloni impiega una tecnica basata su un accordo segreto con Netanyahu mediato dai rispetti ministri degli Esteri, Tajani e Katz. Al riparo dalle telecamere, Meloni assicura - ha spiegato Orsini in un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano - a Netanyahu che sosterrà il bombardamento d’Israele a Gaza in tutte le sedi possibili e immaginabili”.
“Nello stesso tempo, chiede al premier israeliano un’autorizzazione a poterlo criticare tenuamente per i civili uccisi a Gaza. Meloni spiega a Netanyahu che le sue critiche hanno soltanto un fine interno elettorale senza conseguenze sulla politica estera pro-Israele del suo governo”. “Lo studio della documentazione disponibile mostra che Meloni ha sempre assunto decisioni formali gradite a Netanyahu, all’Onu, Palazzo Chigi e Strasburgo”, ha aggiunto Orsini. Adesso anche a Cipro. Il professore ha ricordato che “Meloni continua a fornire assistenza militare a Netanyahu”. “L’accordo Meloni-Netanyahu funziona bene”, ha commentato. “Il cittadino comune percepisce le tenui critiche di Meloni per i morti a Gaza senza condurre ulteriori indagini”. “Essendo il sistema dell’informazione in Italia sulla politica internazionale completamente corrotto, i conduttori televisivi - sostiene Orsini - favoriscono il doppio gioco di Meloni, un inganno in piena regola contro gli elettori. I conduttori televisivi - un gruppo di amici carissimi di “Giorgia” - non la incalzano su Gaza per preservare la sua immagine caritatevole di ‘madre cristiana’”. Quindi Orsini ha spiegato l’impatto del terrorismo di Stato nel mondo. “Gli attentati contro le Torri Gemelle e il Bataclan hanno causato 2.996 e 131 morti. I morti a Gaza sono stati 41.000. I media italiani sono convinti che esista soltanto il terrorismo di Isis e al Qaeda o “terrorismo degli attori non statali”. In realtà, il terrorismo che miete più vittime è il terrorismo di Stato, di cui Corriere della Sera, Repubblica, Stampa, Libero, Giornale e Foglio non parlano perché è molto praticato dalle democrazie occidentali, come ho documentato nel mio libro Ucraina-Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali (Paper First 2024). Il terrorismo di Stato può essere definito come l’uso spropositato della violenza politica contro una popolazione indifesa e senza vie di fuga per terrorizzarla e costringerla ad aderire all’agenda del governo”. Per Orsini, per capire il terrorismo di Stato, occorre tornare a Machiavelli, secondo il quale “il governo è un misto di consenso e coercizione”. “Un governo illegittimo, che non controlli un territorio perché la sua popolazione insorge di continuo, può risolvere il problema in vari modi. Uno di questi è il terrorismo di Stato che consiste nel torturare, affamare e sterminare una parte della popolazione per costringere quella superstite a obbedire. Israele non bombarda i palestinesi per difendere il proprio diritto a esistere, ma per occupare i loro territori. La vera posta in gioco non è la distruzione di Hamas - ha affermato Orsini - bensì la conservazione delle colonie con l’aiuto della “madre cristiana”. Il che induce a sperare che il governo italiano sia presto guidato da una madre musulmana. Probabilmente, i valori della Costituzione Italiana sarebbero meno vilipesi”.

Foto © Imagoeconomica

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