Dopo due anni e mezzo di guerra, le previsioni fatte dal sociologo nel febbraio 2022 si stanno progressivamente avverando
La situazione in Ucraina è gravissima, “spacciata”, per Alessandro Orsini, esperto di terrorismo internazionale. Sul Fatto Quotidiano, Orsini descrive una situazione drammatica in cui le previsioni fatte nel febbraio 2022 si stanno progressivamente avverando. La sconfitta ucraina, infatti, appare sempre più inevitabile a causa della mancanza di risorse militari e finanziarie. “I russi hanno preso anche Toretsk, città chiave del Donbass”. Mentre l’Ucraina rischia di perdere altre regioni strategiche, c'è anche il pericolo di perdere lo sbocco al mare, “il che le negherebbe prosperità per i secoli futuri”. Questo scenario potrebbe realizzarsi, a meno che non si verifichi quello che Orsini definisce il peggior scenario possibile: la distruzione dell’Ucraina con bombe atomiche. Secondo Orsini, la propaganda occidentale è complice di questa tragedia, che dura ormai da più di due anni e mezzo, anche attraverso la stampa. La propaganda si manifesta in una “corrispondenza perfetta” tra la produzione della Casa Bianca e quella dei principali quotidiani italiani. Orsini sottolinea che gli slogan e le interpretazioni della guerra appaiono prima sul sito della Casa Bianca e solo dopo sui giornali italiani. Questo è un chiaro segno del pessimo stato dell’informazione italiana, che appare subordinata alla narrazione del governo americano. “Joe Biden ‘interpreta’ sempre prima dei direttori dei principali quotidiani italiani, il che - ha aggiunto - deve far riflettere sulla libertà di stampa, primo pilastro di una società libera”. Un altro tema fondamentale è la leadership dell'Unione Europea, che secondo Orsini ha perso il contatto con la realtà. I leader europei hanno commesso gravi errori nel valutare la guerra, credendo erroneamente che l'Ucraina fosse forte e la Russia debole. Questa distorsione della realtà, che Orsini chiama “corruzione” in senso sociologico, rappresenta un pericolo reale per i cittadini europei, perché “essendo ‘corrotti’, non sanno cosa fare. La Commissione Europea non è in grado né di fare la guerra né di fare la pace”. Inoltre, alla debolezza dell’Unione Europea si aggiunge l’incapacità dei suoi membri, inclusa l'Inghilterra, di comprendere che non possono affrontare una guerra su scala globale. Nonostante ciò, i governi europei continuano a sostenere la NATO e la sua espansione ai confini della Russia. “Non è la Commissione Europea a dire alla NATO cosa fare in Europa, ma il contrario. Questo rappresenta un grande pericolo per il futuro dei nostri figli, poiché la NATO è nata per fare la guerra, mentre l'Unione Europea è nata per fare la pace”.
Foto © Roberto Pisana
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