L’inviata di Rai News 24 racconta l’incubo che vivono i migranti nell’attraversare il Mediterraneo e il caso Open Arms
“Nel caso della Open Arms molti giornalisti erano indignati. Io ero presente e ho assistito alle richieste continue delle persone che si trovavano a bordo. C’erano tante donne e bambini piccolissimi”. E’ la testimonianza di Angela Caponnetto, inviata di Rai News 24, sulla vicenda avvenuta nel 2019 quando a 147 migranti soccorsi al Largo di Lampedusa dalla Ong Open Arms il ministero dell’Interno, al tempo guidato da Matteo Salvini (oggi imputato a Palermo proprio per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio), aveva impedito lo sbarco per 19 giorni. Caponnetto, ospite della rassegna “Resistenz3” organizzata a Palermo dall’associazione Our Voice, ha parlato della sua esperienza di giornalista inviata per seguire il dramma delle traversate di migranti dai paesi africani fino alle sponde europee del Mediterraneo. “Dal 2014 al 2019 ho partecipato alle missioni di salvataggio, prima sulle navi militari poi su quelle umanitarie, so cosa succede a bordo di quelle navi, so cosa succede nel Mediterraneo centrale quando si va in soccorso ad un barchino con dei disperati”. “Cosa fai in questi casi? - si è chiesta Caponnetto ricordando anche il recente naufragio di un barchino ribaltatosi a Lampedusa - Gli vai a chiedere il passaporto?”. “Certo - ha puntualizzato - potrebbero esserci dei terroristi, ma prima li fai sbarcare, e poi fai i controlli necessari”. Durante il suo intervento, in merito alle stringenti norme che stanno ledendo gravemente alla libertà di informazione, Angela Caponnetto ha poi posto l’accento sul tema delle fonti, il cui attacco da parte di alcune forze politiche ha riguardato anche il suo operato, quando testimoniava la sparizione delle persone in mare.
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