Alla Camera un incontro con parenti delle vittime della dittatura argentina. Laura Boldrini: “Le indagini per trovarli sono messe a rischio dal governo Milei”
La storia dei desaparecidos è un flagello che riguarda tanto l’Argentina quanto l’Italia. Tanti, infatti, sono gli italiani sequestrati dai militari della giunta durante la dittatura Videla e spariti nel nulla. E tanti, purtroppo, sono anche i repressori argentini con origini italiane. Ci sono ancora circa 300 bambine e bambini desaparecidos che l'associazione delle Abuelas de Plaza de Mayo, le nonne che da 47 anni lottano per chiedere verità e giustizia per i figli, figlie (spesso anche incinte) e nipoti inghiottiti dalla dittatura, sta ancora cercando e, tra loro, diversi sono di origini italiane. Bambine e bambini a cui è stato negato il diritto all'identità, a conoscere le proprie origini, la propria storia familiare, i cui genitori sono stati trucidati. La storia dei ritrovamenti dei desaparecidos argentini che, grazie anche all'interessamento dell'on. Fabio Porta,Julio, Miguel e Florencia Santucho, dell'associazione delle "Abuelas", è stata raccontata oggi durante un'audizione al Comitato diritti umani della Camera.
Julio Santucho ha vissuto vent'anni in Italia in esilio. Poco dopo il suo rientro in Argentina ha fondato il Festival Internazionale "Cinema dei Diritti Umani". La moglie, Cristina Navajas, venne sequestrata dai militari golpisti il 13 luglio 1976, mentre era incinta del figlio, Daniel. Dopo il parto venne uccisa. Daniel, si è ricongiunto con la famiglia solo lo scorso anno grazie al lavoro dell'associazione "Abuelas de Plaza de Mayo". Durante l'audizione, Miguel Santucho, attivista delle Abuelas de Plaza de Mayo, e Florencia Santucho, attuale direttrice del Festival Internazionale "Cinema dei Diritti Umani", hanno illustrato la situazione dei diritti umani in Argentina e faranno il punto sulla ricerca di bambini desaparecidos durante la dittatura militare.
Le indagini per trovarli oggi sono messe a rischio dal governo negazionista di Javier Milei che punta perfino a negare gli orrori della dittatura militare (il presidente smentisce che siano 30mila i desaparecidos del regime). “I fondi che permettono alla Banca dati genetica nazionale di eseguire le verifiche per l'identificazione certa dei desaparecidos sono stati ridotti, l'unità investigativa che lavora a questi casi depotenziata, tante persone che lavoravano nei siti dove sorgevano i campi di detenzione clandestini sono stati licenziati”, ha affermato Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. “Uno stato e un popolo senza ‘memoria, verità e giustizia’ non hanno futuro. Per questo presenteremo al governo italiano una interrogazione per sapere come intende assicurarsi che il governo argentino non ostacoli le ricerche dei desaparecidos né che si trasmetta la memoria degli orrori della dittatura militare e come intende sostenere questo sforzo di verità anche in relazione ai desaparecidos italiani tra cui i figli di Gigio Battistoi e Maria Rosaria Grillo di cui non si hanno ancora notizie e che potrebbero trovarsi in Italia”.
Foto © "Desaparecidos de la Dictadura Militar Argentina" by Emmanuel Frezzotti is licensed under CC BY-NC-SA 2.0
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