Il vice ministro degli Esteri Russo torna a parlare in un'intervista ad Affari Internazionali
L'operazione militare speciale in Ucraina ha dimostrato che è necessario apportare "integrazioni e aggiustamenti concettuali alla dottrina nucleare" russa: lo ha detto il viceministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, in un'intervista al mensile Affari Internazionali del ministero degli Esteri russo. "Esiste una dottrina militare e l'elemento nucleare è spiegato in dettaglio. Esiste un documento intitolato 'Fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare', in cui la componente nucleare della dottrina militare è esposta in modo più dettagliato, sostanziale e in relazione a determinate situazioni", ha ricordato Ryabkov. Il viceministro ha osservato che la situazione legata all'operazione militare speciale ha dimostrato che "la deterrenza nucleare nel suo vecchio senso classico non funziona del tutto", aggiungendo che "sono necessarie alcune integrazioni e aggiustamenti concettuali". Per questo, ha proseguito, "il presidente della Federazione Russa (Vladimir Putin, ndr) ha detto che la dottrina è uno 'strumento vivente'. Ammetto che tra qualche tempo ci saranno alcune precisazioni su quali approcci la nostra parte può adottare su questi temi estremamente importanti e molto responsabili in situazioni di ulteriore escalation da parte dei nostri avversari".