Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

NEWS 241793di Giulietto Chiesa - 11 maggio 2015
Ancora una volta è dalla Germania che arriva un appello accorato per la pace, il più recente pubblicato da Junge Welt, con firme di ex militari.
Ancora una volta è dalla Germania che arriva un appello accorato per la pace, il più recente pubblicato da Junge Welt, con firme di ex militari. Si tratta di una lettera aperta, intitolata "Soldati per la Pace", che è stata inviata al Bundestag e alle ambasciate dei paesi NATO.
In precedenza avevamo già visto ex presidenti della Repubblica, politici, artisti, industriali che lanciavano un potente allarme per la distensione in Europa: 'Un'altra guerra in Europa? Non in nostro nome!'. Erano soprattutto personalità che si erano formate nella Germania Ovest, ma non mancavano eminenti personalità formatesi nella Germania Est.
I firmatari del nuovo appello sono tutti vissuti dentro il sistema di difesa della Germania Est. Pur abituati, dall'altra parte del Muro di Berlino, a subire i toni di una propaganda molto forte ai tempi della Guerra Fredda, oggi parlano addirittura di una «campagna mediatica senza precedenti», di «isteria bellica e russofobia».

Affermano che «a settant'anni dalla fine della guerra che ha ucciso 27 milioni di cittadini sovietici, la guerra diviene di nuovo compagna dell'umanità. La riorganizzazione del mondo sotto la guida degli USA e dei suoi alleati ha portato a guerre in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Yemen, Sudan Libia e Somalia».
E aggiungono: «Poiché sappiamo molto bene cos'è la guerra, noi siamo a favore della pace. Non abbiamo bisogno di una campagna militare contro la Russia, ma di comprensione reciproca e di convivenza pacifica».
Ma non meno importante del testo, è l'elenco delle firme. Una vera e propria ripulsa pubblica della politica tedesca da parte dell'establishment militare tedesco orientale. Certo sono personalità in pensione, per giunta di un'«altra» Germania, sconfitta, e esposta a una damnatio memoriae. Ma il loro parere è pesante come una pietra, perché reca con sé il carico di una memoria che richiama la disfatta e la lunga divisione della potenza tedesca. Sono il controcanto delle analoghe riflessioni che fanno anche i figli dell'Ovest.
Tra i firmatari due ex ministri della Difesa di Berlino Est, Heinz Kessler e Theodor Hoffmann, 3 generali, 19 tenenti generali, 61 maggiori generali, diversi ammiragli, colonnelli e capitani. La lettera è firmata anche dal cosmonauta Sigmund Jahn.
Qualcuno, nel mondo atlantico, potrebbe interpretare queste voci come i lamenti degli Dei spodestati, come se non potessero interagire con le voci degli altri tedeschi. Ma non è così. Una deputata del Bundestag, Sahra Wagenknecht, della Linke, anche lei figlia dell'Est, si è guadagnata ormai un'attenzione e un rispetto notevoli denunciando gli stessi pericoli. Questa sensibilità ormai non è più aggirabile nemmeno per la cancelliera Angela Merkel, anche lei figlia dell'Est, che ha voluto rimediare alla sua assenza a Mosca del 9 maggio durante le celebrazioni del 70° della Vittoria sul nazismo per incontrare comunque Putin il giorno dopo e dichiarare: «mi inchino davanti ai milioni di vittime della Russia e di altri popoli» dell'Unione sovietica caduti nella Seconda guerra mondiale per combattere contro la Germania nazista.

Tratto da: megachip.globalist.it

GIA' NEL 2014 SI FACEVA STRADA NELL'OPINIONE PUBBLICA TEDESCA UN'ALTRA PERCEZIONE DELLA NUOVA GUERRA FREDDA RISPETTO ALLE CORRENTI DOMINANTI:

video-giornalismo-di-qualita

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos