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di Giulietto Chiesa - Video
"Come raccogliere tutte le nostre forze" - Sabato 21 marzo live streaming alle 18.00
Dialogo con Giulietto Chiesa su questo raro momento storico e tutte le sue implicazioni. Non mancate!

Cari amici, scusate il mio intervento tardivo, ma, come alcuni di voi sanno, sono stato ospedalizzato per una breve, ma intensa, operazione. Eccomi di ritorno. Domani sera, sabato, alle 18 faremo un collegamento di Pandora Tv con tutti gli abbonati, simpatizzanti, su YouTube e Facebook. Coglierò l’occasione per dare alcune risposte (le mie ovviamente) ad alcune delle moltissime domande che abbiamo tutti di fronte. Anticipo soltanto alcuni concetti che è bene tengano presenti (e se ne facciano guidare) tutti coloro che hanno il compito (o ritengono di poterselo assumere) di "guidare gli altri”. Questione molto complessa, come tutti capiamo. Ma inevitabile. In questo momento milioni, forse miliardi, di persone, cominciano a percepire (non capire, solo percepire) che stiamo entrando in un mondo nuovo, e molto pericoloso. Molti usano, anche con una certa leggerezza, il termine “siamo in guerra”. Ma non hanno mai pensato che ci si sarebbero trovati in mezzo. Si percepisce la paura, l’angoscia, la sorpresa. Ma non si hanno soluzioni. L’ho detto ripetutamente in questi anni: Quando si accenderà la luce in cantina, la gran parte degli scarafaggi fuggirà in tutte le direzioni, nel panico. Ecco perché ci sarà bisogno di una guida, per evitare che ciascuno cerchi, senza trovarla, la via per salvarsi.
Una guida deve saper misurare gli eventi. Deve evitare le confusioni sovrapponendo cose distinte che non hanno relazioni le una con le altre. Deve saper scegliere ciò che è importante e primario da ciò che non lo è. Sarà "l’arte della distinzione” a determinare chi guida e chi non sarà capace di farlo. Bisognerà impararla.
Una cosa è certa, per me: il mondo in cui vivevamo “prima” era un mondo impazzito. Insostenibile. Ci siamo entrati dentro con l’illusione che fosse l’unico mondo possibile. Adesso dobbiamo cominciare a fare i conti con la realtà: non era l’unico possibile. E ci sembrava il più comodo, il più gradevole. Non era nemmeno questo. Quello che verrà sarà sicuramente meno comodo e più pericoloso. Ho trascorso anni della mia vita sentendo legioni di sciocchi darmi del catastrofista perché “vedevo” la guerra che si avvicinava. Adesso è arrivata. È arrivata, in modo relativamente inatteso, prima di quell’altra che mi attendevo e mi attendo tuttora. Perché siamo in guerra contro la Natura, cioè contro noi stessi. Il virus è altra cosa rispetto all’atomica, ma il suo potenziale “eversivo” è perfino peggiore. Ed è arrivato. È anch’esso il prodotto del “progresso”, che tutti pensano ancora come positivo. Invece molte cose, e parole, dovremo cambiare se vorremo sopravvivere. E lo vogliamo tutti. C’è un modo, però, che ci impedirebbe di farlo e ci esporrebbe al disastro finale: quello di pensare di tornare indietro, al mondo insostenibile in cui vivevamo (male). È pieno il mondo di gente che pensa di tornare indietro, conservatori e rivoluzionari, tutti insieme. Io penso che bisogni guardare avanti. Ma, per guardare avanti bisogna alzare la testa. E la schiena.

Visita: pandoratv.it

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