di Giulietto Chiesa - Video
A tre anni dalla strage di Odessa l'inchiesta di Kiev non ha mosso un passo. Stupirsene sarebbe ingenuo: gli assassini non giudicano gli assassini.
Tre anni fa a Odessa la Casa dei Sindacati fu teatro di un massacro. Chi lo organizzò furono i nazisti che avevano preso violentemente il potere a Kiev nel febbraio. Ufficialmente furono 38 morti, tutti russi (in realtà molti di più). Uccisi ad uno ad uno. Lo scopo era quello di impaurire la popolazione di etnia russa di tutta l'Ucraina. Per impedirne l'insurrezione.
A tre anni di distanza l'inchiesta non ha mosso un passo. Stupirsene sarebbe ingenuità. Gli assassini non giudicano gli assassini. In Italia giornali e televisioni tacquero, o presentarono la vicenda in modo falsato, distorto, bugiardo, vuoi evitando di indicare gli evidenti e documentati colpevoli della violenza, vuoi rovesciando il vero in falso.
Si ricordano le inqualificabili notizie, pubblicate dal Corriere della Sera, da Repubblica, dalla Stampa. Il record assoluto della menzogna fu dell'Unità. Dei sette telegionali principali è meglio non parlare.
Pandoratv.it fu l'unica fonte d'informazione che diede le notizie vere e mostrò le inequivocabili immagini del pogrom. Ne siamo orgogliosi. Sono i nostri fiori sulle tombe delle vittime e su quella della democrazia europea, che continua, da morta, a intrattenere rapporti con i nazisti che governano l'Ucraina. Noi siamo dalla parte delle due Repubbliche del Donbass che ancora si battono per vivere.
Tratto da: megachip.globalist.it