"Retromarcia su piani riduzione gas serra da agricoltura"
Il nuovo target dell'Ue sul clima non include "le date per l'eliminazione graduale di carbone, petrolio e gas, un'omissione enorme" secondo Greenpeace che critica anche la "retromarcia sui piani per ridurre le emissioni di gas serra derivanti dall'agricoltura". La ong ricorda che "la combustione di fonti fossili per produrre energia rappresenta circa il 75% di tutte le emissioni di gas serra prodotte dall'uomo nell'Ue". Greenpeace avverte che "i piani della Commissione europea prevedono ancora un ruolo per il petrolio e il gas nei prossimi decenni, quando l'Ue dovrebbe raggiungere la neutralità climatica entro il 2040 per essere in linea con l'accordo sul clima di Parigi". La Commissione, prosegue la ong, "incoraggia inoltre un ruolo significativo per l'energia nucleare, che rischia di distogliere fondi da progetti che potrebbero mettere in rete l'elettricità rinnovabile o ridurre gli sprechi energetici in modo rapido ed economico, mentre gli impianti nucleari superano il budget di miliardi e con molti anni di ritardi". Marco Contiero, direttore delle politiche agricole dell'Ue di Greenpeace, ha dichiarato: "Gli agricoltori sono in prima linea nella crisi climatica in Europa, affrontando siccità, incendi, inondazioni e smottamenti. Ma i politici che ignorano i consigli scientifici su come aiutare gli agricoltori ad abbandonare la sovrapproduzione di carne e latticini - rileva - peggiorano il cambiamento climatico e lasciano l'agricoltura europea più esposta a condizioni meteorologiche estreme. Gli agricoltori sono i migliori alleati della natura, quando le regole, i mercati e i sussidi non li costringono a una scelta disperata tra la produzione industriale o il fallimento", conclude.