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Kirillov: Black & Veatch e Metabiota avrebbero compiuto studi su patogeni in grado di causare danni all’agricoltura di intere regioni

Gli Stati Uniti continuano la loro politica di sviluppo del loro potenziale biologico-militare, violando le normative internazionali. Lo ha dichiarato il tenente generale Igor Kirillov, capo delle truppe di protezione dalle radiazioni, chimica e biologica (RCBZ) delle forze armate russe, citato da Ria Novosti.
"Un'analisi comparativa delle attività statunitensi durante la guerra di Corea e attualmente sul territorio dell'Ucraina testimonia l'invariabilità della politica americana di costruire il proprio potenziale biologico militare, aggirando gli accordi internazionali", ha affermato Kirillov, che ha addirittura evocato una continuità delle ricerche di Washington con quelle della temibile unità 731 giapponese, colpevole di atroci esperimenti su cavie umane durante la seconda guerra mondiale.
I propositi dei recenti studi sarebbero indirizzati nella creazione di una potenziale temibile arma batteriologica dalle conseguenze non meno criminose e apocalittiche. L’obiettivo principale dei progetti delle compagnie mediche finanziate dal figlio del presidente degli Stati Uniti Hunter Biden, secondo Kirillov, consisterebbe nella creazione di infezioni potenzialmente in grado di danneggiare l’agricoltura di un singolo paese ostile o di intere regioni.
"Prestare attenzione al rapporto preparato per l'esercito americano da Black & Veatch e Metabiota (due biocorporation statunitensi, ndr) ” ha continuato Kirillov, riferendosi al materiale documentale intercettato dai russi durante le operazioni militari.  “In conformità con il documento, i ‘Progetti veterinari’ con il codice ‘TAP’ sono stati implementati contemporaneamente ai progetti UP in Ucraina. Il loro obiettivo principale è una quarantena economicamente significativa con infezioni in grado di causare danni all'agricoltura di singoli stati e di intere regioni".
Secondo il funzionario, la peste suina africana era di particolare interesse per i biologi americani e addirittura due progetti erano dedicati a questo patogeno: "Il progetto TAP-3 mira allo studio della diffusione del patogeno PSA attraverso gli animali selvatici, all'interno del quale sono state studiate le rotte migratorie dei cinghiali in Ucraina. Nell'ambito del progetto TAP-6, questo processo è stato trasferito ai paesi dell'Europa orientale”, ha aggiunto il generale.
Ha spiegato che lo studio dei patogeni è stato condotto da dipendenti dell'Institute of New Pathogens dell'Università della Florida nelle regioni di Volyn, Rivne, Zhytomyr, Chernihiv dell'Ucraina, nonché nei territori confinanti con Bielorussia e Russia.
Non mancherebbero gravi evidenze probatorie sulla conduzione di questi esperimenti: secondo l'International Epizootic Bureau, dal 2014 sono stati registrati focolai della malattia in Lettonia (4021 casi), Estonia (3814 casi), Lituania (4201 casi). In Polonia sono stati rilevati più di 13.000 casi di peste suina e le perdite dell'industria agricola dovute a questa malattia hanno superato i 2,4 miliardi di euro.
In Ucraina solo a marzo 2016 sono stati registrati 364 casi mortali di cui l’81% attribuibile all’influenza suina AH1N1, la stessa che ha innescato una pandemia nel 2009.
Gli indizi descrivono un quadro tutt’altro che limpido. Basti pensare che nell’agosto 2005, il ministero della Sanità ucraino e il Pentagono avevano firmato un accordo sulla “cooperazione nella prevenzione della proliferazione di tecnologie, agenti patogeni e conoscenze “potenzialmente in grado di essere utilizzati “per sviluppare armi biologiche”. Il documento prevedeva la raccolta e lo stoccaggio di tutti i patogeni pericolosi sul territorio ucraino in laboratori finanziati da Washington, e obbligava, inoltre, su richiesta statunitense, a trasferire copie di ceppi pericolosi negli Stati Uniti per ulteriori ricerche.
La realtà sull’esistenza di biolaboratori statunitensi in Ucraina era stata confermata a marzo anche dalla sottosegretaria di Stato Usa per gli affari politici, Victoria Nuland, che nel corso di una audizione al Senato federale degli Stati Uniti, alla domanda se Kiev avesse a disposizione o meno armi chimiche o biologiche, aveva candidamente risposto affermativamente, dicendosi preoccupata rispetto all’eventualità che i russi ne fossero entrati in possesso.
Anche Robert Pope, direttore del Cooperative Threat Reduction Program, un programma trentennale del Dipartimento della Difesa, aveva ammesso la loro pericolosità:
Quei laboratori possono rilasciare agenti patogeni pericolosi. Anche per questo vanno lasciati in pace. Si rischia una nuova pandemia” aveva dichiarato.
Quella dei virus più letali al mondo è un’operazione da 2,1 miliardi di dollari che si è sviluppato solo in Ucraina, attraverso almeno 30 laboratori di massima sicurezza con il patrocinio del Pentagono e, come già menzionato, di Metabiota Inc corporation, Black & Veatch, ma anche il South and Research Institute. Dal 2014, anno del colpo di stato a Kiev finanziato dagli Stati Uniti, queste compagnie hanno iniziato una cooperazione completa nel quadro dei programmi del Dipartimento di Difesa degli USA.
La società Metabiota in particolare è un appaltatore del Dipartimento della Difesa, specializzata nella ricerca sulle malattie che causano pandemie ed è legata ad Hunter Biden attraverso il fondo di investimento Rosemont Seneca Partners. Recentemente il Daily Mail aveva pubblicato una raccolta di e-mail ritrovate sul PC del figlio del presidente statunitense in cui si evince come questi avesse contribuito a garantire milioni di dollari di finanziamenti per la compagnia.
Non sembra un caso che le strutture edificate in territorio ucraino sono diventati tra i primi obiettivi dell’invasione russa; preoccupante constatare inoltre come la maggior parte di quelle sparse per il mondo si trovano proprio in prossimità del territorio dell’ex unione sovietica.
Lapidarie, in questo senso, le parole del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che pochi giorni fa, in concomitanza con il summit di Madrid, ha ammesso: “In effetti, ci stiamo preparando per un confronto con la Russia dal 2014”, anno del colpo di Stato Ucraino.
Sembra che la terza guerra mondiale “a pezzi” evocata qualche anno fa da Papa Francesco passi anche per il dominio delle armi invisibili, il cui utilizzo tuttavia, rispetto alle armi atomiche, lascia posto a scenari altrettanto apocalittici e catastrofici per l’umanità.

Foto: it.depositphotos.com

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