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Gli scienziati in allarme: “Nel reattore esploso riprese reazioni di fissione dopo 35 anni”

Arriva forte l’allarme lanciato dagli scienziati di Kiev, il reattore nucleare numero 4 di Chernobyl, dormiente dall'incidente del 1986, si è “risvegliato”.
Nelle masse di uranio sepolte per ben 35 anni nel reattore della centrale sono riprese le reazioni di fissione nucleare. Gli scienziati del governo ucraino ed i ricercatori locali stanno al momento cercando di capire se queste reazioni si esauriranno da sole o se sarà necessario un intervento esterno per scongiurare un ulteriore incidente.
La notizia arriva dopo la scoperta di un’anomalia segnalata dai sensori installati nella zona; si è notato l’aumento esponenziale di un numero crescente di neutroni che provengono da una delle stanze inaccessibili del reattore numero 4.
Tale anomalia, ha spiegato Anatolii Doroshenko dell'Istituto per i problemi di sicurezza degli impianti nucleari di Kiev, è il chiaro segnale di una reazione di fissione nucleare in corso, pertanto, sebbene sembri che il conteggio dei neutroni aumenti lentamente, secondo Maxim Saveliev, suo collega, non si può escludere la possibilità di nuovi incidenti.
Per comprende il fenomeno che si sta verificando bisogna tornare al terribile giorno del disastro.
Quando si è sciolto il nucleo del reattore, le barre di uranio usate come combustibile, il loro rivestimento di zirconio, le barre di grafite, e quelle di sabbia si sono riversate come lava nella cantina dell'ingresso del reattore, in particolare nella camera 305/2, dove si sono pietrificate solidificandosi in una massa compatta che viene definita come Fcm (Fuel containing material), Corium o più comunemente “Il Piede d'elefante”, dato il suo aspetto.
All’interno di questa massa si trovano 170 tonnellate di uranio irradiato.
Un anno dopo l’incidente venne costruito dalle autorità sovietiche un “sarcofago” indirizzato a proteggere il luogo, tale costruzione è stata poi sostituita nel novembre del 2016 con una nuova struttura, il New Safe Confinement (Nsc).
Il primo “sarcofago” costruito intorno al reattore aveva lasciato passare l'acqua piovana, acqua che ha rallentato i neutroni aumentando quindi la probabilità di uno scontro con l'uranio, questo ha generato a catena altri neutroni attraverso la fissione dell’uranio. In coincidenza con forti piogge infatti, il contatore dei neuroni segnava alti picchi, ma poi tornava ai livelli normali.
Il nuovo manto (Nsc) avrebbe dovuto proteggere il reattore anche dall'acqua, e così ha fatto fino a che in alcuni punti i neutroni hanno ricominciato a crescere arrivando quasi a raddoppiare in quattro anni in corrispondenza proprio della stanza 305/2. L'ipotesi è quella che con l'asciugarsi dell'Fcm, siano più facili gli scontri fra neutroni e atomi di uranio. Se così fosse, la reazione di fissione potrebbe accelerare anche esponenzialmente, arrivando a rilasciare energia nucleare in modo non controllato.
Le conseguenze dell'attuale "risveglio" del reattore numero 4 di Chernobyl, anche se contenute e non paragonabili a quelle del disastro del 1986, potrebbero comunque fare crollare alcune sezioni non stabili dell'edificio, rilasciando polvere radioattiva nella nuova struttura di protezione.

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