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Nel nord dell'India si teme una strage dopo che il parziale crollo di un ghiacciaio himalayano ha causato l'improvvisa esondazione dei fiumi Alaknanda e Dhauliganga. Sono finora sette i morti accertati. A darne notizia è lo State disaster management center, citato dal Times of India, precisando che i corpi sono stati recuperati dai soccorritori. Secondo altre fonti come la polizia dello stato dell'Uttarakhand, sarebbero 200 le persone considerate disperse. Il flusso d'acqua e di detriti, dopo aver superato una diga, ha travolto due centrali elettriche (inizialmente si era parlato di un solo impianto), nonché strade e ponti. L'impianto di energia idroelettrica di Rishiganga, sul fiume Alaknanda, è stato distrutto, mentre quello di Dhauliganga, sul fiume omonimo, è stato danneggiato. Secondo il portavoce della polizia indiana 12 lavoratori che erano intrappolati in un tunnel nell'impianto di Dhauliganga sono stati salvati. In totale le persone bloccate nel tunnel erano una trentina. Le immagini trasmesse dai canali televisivi locali e pubblicate da 'Ani' (Asian News International) mostrano le acque del fiume Alaknanda, alimentate dal ghiacciaio, alzarsi e travolgere ponti e fiumi.

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