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Sônia Guajajara: “Politiche di Bolsonaro sono un problema globale

Rischia di essere processato alla Corte penale internazionale (Cpi) il presidente brasiliano Jair Bolsonaro. L’accusa è di quelle gravissime: crimini contro l’umanità. La denuncia arriva dai leader delle popolazioni indios dell’Amazzonia e gruppi per i diritti umani che stano sollecitando la corte affinché avvii un'indagine contro il “presidente nero” riguardo alle sue politiche ambientali e alle violazioni dei diritti degli indigeni, che affermano equivalgano ad un ecocidio. William Bourdon, un avvocato con sede a Parigi, ha presentato ieri la richiesta di esame preliminare al tribunale dell'Aja. Il procuratore capo, Fatou Bensouda, determinerà quindi se ci sono le basi per un'indagine contro il presidente brasiliano. Non è prevista una scadenza per la decisione, ma "è una questione di grande urgenza - ha detto Bourdon, citato dal Guardian - Stiamo correndo contro il tempo, considerando la devastazione dell'Amazzonia". Da quando Bolsonaro è entrato in carica nel 2019, vaste distese di foresta pluviale sono state distrutte minacciando la sopravvivenza delle comunità indigene. La deforestazione è aumentata di quasi il 50% in due anni e ha raggiunto il picco più alto dal 2008. Sempre nel 2019, le occupazioni delle aree indigene sono aumentate del 135% e almeno 18 persone hanno perso la vita negli scontri per il controllo del territorio.
Un rapporto di 68 pagine, però, ha dimostrato come le multe per crimini ambientali nel bacino amazzonico siano diminuite del 42% nel 2019, con il governo federale che ha tagliato del 24,7% il budget necessario per far rispettare le norme ambientali. "Mentre lo scenario continua a peggiorare, il governo taglia i fondi - afferma Marcio Astrini, direttore esecutivo dell'Osservatorio sul clima, il gruppo di ong che ha stilato il rapporto - È spaventoso assistere ad un attacco coordinato al clima, alla foresta e alla sua gente". Al rapporto, che descrive quelli che definisce crimini contro l'umanità, hanno contribuito diversi membri di ong e avvocati provenienti da Stati Uniti, Brasile e Francia. Comprende casi di omicidio, trasferimento forzato e persecuzione di popolazioni indigene in Brasile. “Jair Bolsonaro non è solo un rischio per i popoli indigeni, si è trasformato in un problema globale, perché quello che fa qui ha un impatto sul pianeta - ha denunciato Sônia Guajajara, leader dell'Associazione dei popoli indigeni del Brasile - commette un crimine dopo l'altro contro i popoli della foresta e contro l'ambiente". Eloísa Machado, membro del collettivo brasiliano di difesa dei diritti umani che ha lavorato all'azione legale, ha accolto con favore il caso promosso da Bourdon. "Le azioni di Bolsonaro sono ora sotto esame, anche se solo in via preliminare", ha detto e, sebbene il procedimento sia ancora in una fase iniziale, Machado ritiene si tratti di un segnale importante da parte dell'Aja: "È un'indicazione che i fatti riportati sono gravi e che l'ufficio del pubblico ministero è sensibile alla questione".

Fonte: AdnKronos

Foto © Imagoeconomica

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