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Una Natura imponente, meravigliose barriere coralline e l'acqua cristallina. E' questa la bellezza delle Mauritius, almeno fino a qualche tempo fa.
Nel luglio scorso (ormai 3 mesi fa) un cargo giapponese si è incagliato al largo di Pointe d'Esny, a sud-est dell'isola delle Mauritius, dopo 10 giorni ha riversato in mare circa mille tonnellate di carburante.
E adesso il mare della nazione africana viene conosciuto come "black sea", mare nero. Un disastro che si può vedere perfino dai satelliti.
Serviranno decenni per superare l'impatto del disastro ambientale. E nel frattempo continuano a morire centinaia di animali marini (tra cui specie protette in via di estinzione che si riproducono solo nelle isole delle Mauritius) e l'ecosistema è gravemente compromesso.
La popolazione ha perso i suoi maggiori guadagni, che venivano dal turismo, ed i bambini, nella loro spensieratezza, giocano in mezzo a pozzanghere tossiche.
Tutto questo dovrebbe indurci ad una riflessione e trovare soluzioni affinché disastri del genere non si ripetano.
Dopo tante chiacchiere è ora di dire basta agli idrocarburi e di stabilire corridoi di transito e norme per una maggiore sicurezza.
Quanto costa veramente la nostra dipendenza ai combustibili fossili?
Se non si risolvono certe problematiche a pioggia ci troveremo a dover affrontare svariate conseguenze.
Presto la maggior parte delle migrazioni umane sarà causato dai gravi impatti ambientali alla nostra Terra. Le future generazioni non conosceranno più territori come le Mauritius, nei libri di geografia descritti come isole paradisiache; non potranno più vedere quelle barriere coralline, né rimanere rapiti dalle acque cristalline. Non si potranno ammirare la bellezza di molte specie che noi abbiamo avuto, ed avremo, la responsabilità di aver fatto estinguere.
Per chi non vuole credere a tutto questo, basta guardare le immagini pubblicate su La Repubblica. Immediatamente si comprende la portata del disastro e dire "Basta!" ai combustibili fossili diventa un dovere. E' ora di un cambiamento.
Lo dobbiamo a noi stessi ed alle generazioni che verranno dopo di noi.

ANTIMAFIADuemila
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