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muos niscemi web1Intanto le 'mamme No Muos' continuano la loro battaglia contro le 46 antenne del sistema satellitare della Marina militare statunitense
A Niscemi, in funzione dalle nove di stamattina le 46 antenne del Muos, il sistema satellitare della Marina militare statunitense che si trova in contrada Ulmo. Nella base ci sono i tecnici nominati dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), in Sicilia organo d'appello del Tar, accompagnati dalle forze dell'ordine e dai legali dei comitati No Muos e del Comune. I tecnici stanno misurando le emissioni elettromagnetiche delle antenne per stabilire se sono nocive per la salute. Le operazioni si concluderanno venerdì.

Lo stop ai lavori del Muos, deciso dal Tar e confermato dal Cga, è condizionato ai risultati dei controlli che dovranno stabilire se l'elettrosmog è nocivo per la salute. Nel frattempo, fuori dalla base, davanti al cancello 1, è in corso una manifestazione dei comitati No Muos. In prima fila le mamme e gli studenti del liceo scientifico di Niscemi. "Si sta svolgendo tutto il modo pacifico - dice il sindaco di Niscemi, Franco La Rosa - al di là dell'esito di queste rilevazioni, per noi la struttura è abusiva". Il Muos ricade nella riserva naturale orientata Sughereta, istituita dalla Regione siciliana nel '97, prima che la stessa Regione autorizzasse i lavori del Muos.

"Non siamo cavie", dicono le 'mamme No Muos', "riteniamo che non siano state poste le necessarie cautele e temiamo per i nostri figli". Alcuni residenti si sono recati anche al Comune, in parrocchia o dal proprio medico - soprattutto gli anziani - per essere rassicurati. Il Comitato No Muos presidia la zona antistante l'impianto e anche i loro tecnici stanno compiendo misurazioni. Con ordinanza del 26 febbraio scorso i giudici avevano disposto il completamento dell'attività di controllo, attraverso la misurazione delle emissioni prodotte dalle parabole e dalle antenne e le operazioni di verifica del campo elettromagnetico. Applicando la normativa tecnica di settore, deve essere misurato il campo elettromagnetico prodotto secondo il principio del "caso peggiore", quindi nelle più gravose condizioni d'esercizio con tutte le antenne in funzione alla massima potenza.

Associazioni ambientaliste, comitati e Comune si sono costituiti davanti al Cga per contrastare il ricorso in appello del ministero della Difesa il quale ha impugnato la sentenza del Tar che ha revocato le autorizzazioni concesse, con il conseguente blocco dei lavori.

Tratto da: globalist.it

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