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I giudici non hanno accolto quasi tutte le richieste ucraine, inclusa quella di risarcimento per lo schianto del Malaysia Airlines

Mercoledì 31 gennaio la Corte internazionale di giustizia dell'Aja ha respinto quasi tutte le richieste dell'Ucraina sulla violazione da parte della Russia di due Convenzioni internazionali. Nel 2017 Kiev aveva denunciato Mosca per la violazione della Convenzione per la repressione del finanziamento del terrorismo e per quella sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale. 
L'accusa era di aver finanziato i ribelli separatisti nell'est del Paese, definendo le regioni separatiste di Donetsk e Lugansk "organizzazioni terroristiche finanziate dalla Russia", e di aver discriminato la comunità multietnica della Crimea. Kiev parlò di una campagna mirata contro i tartari di Crimea e gli ucraini.
La Corte ha ritenuto le accuse in gran parte infondate: per quanto riguarda il testo sul terrorismo, la Russia non ha adempiuto ai suoi obblighi solo su una disposizione della Convenzione, quella "di condurre indagini contro individui che presumibilmente potrebbero finanziare il terrorismo in Ucraina", ha dichiarato la presidente della Cig Joan Donoghue.

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Joan E. Donoghue, presidente della Corte internazionale di giustizia dell’Aja


"La Corte respinge tutte le altre richieste dell'Ucraina in relazione alla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale", si legge poi nell'ordinanza che però condanna Mosca per aver violato i suoi obblighi ai sensi degli articoli 2 e 5 nel modo in cui ha implementato il sistema educativo in Crimea dopo l'occupazione del 2014, che ha discriminato l'insegnamento in lingua ucraina.
Il tribunale dell'Aja ha anche respinto la richiesta di Kiev di un risarcimento da parte di Mosca per gli attacchi nell'Ucraina orientale attribuiti ai ribelli ucraini filorussi, tra cui l'abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines nel luglio 2014, nel quale morirono tutti i 298 passeggeri e l'equipaggio. La Corte internazionale di giustizia, inoltre, non ha riconosciuto la Russia come “paese aggressore”, smentendo la narrativa degli ultimi due anni sulla guerra in Ucraina. "Le argomentazioni della parte russa sull'infondatezza delle insinuazioni ucraine sono state ascoltate all'Aja: delle oltre 20 denunce avanzate da Kiev durante il processo, durato sette anni, la Corte le ha respinte quasi tutte e ha lasciato l'Ucraina senza alcun risarcimento", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo.

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