Sono state centinaia le persone che hanno preso parte alla manifestazione che si è svolta ieri in Piazza Duomo a Trento a favore del popolo palestinese di Gaza e per chiedere la fine dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi.
Adulti e bambini, ognuno con in mano un cartoncino di colore bianco, verde o rosso, che simboleggia la bandiera della Palestina.
"Abbiamo organizzato questo corteo per mostrare il nostro sopporto e la nostra solidarietà con il mio popolo palestinese e anche per spiegare a tutta la gente che questa non è una guerra ma un genocidio contro il mio popolo, una polizia etnica che non è iniziata da dopo il 7 ottobre ma va avanti dal 1917", ha detto un manifestante.
"Siamo qui principalmente per chiedere un cessato del fuoco, che è necessario, chiedere la pace, il ripristino della legalità e il ripristino dell'applicazione del diritto penale internazionale e del diritto internazionale" ha detto Omar Korichi, consigliere comunale di Rovereto. "Questo appello è nei confronti di tutta la cittadinanza, ma principalmente dei nostri politici, del governo italiano, soprattutto a fronte dei silenzi e delle astensioni che ha avuto in sede delle risoluzioni ONU per chiedere il cessato del fuoco".
Il corteo ha fatto poi tappa alla sede Rai in via Perini dove alcuni manifestanti hanno lasciato decine di lenzuola arrotolate ed insanguinate a simulare i cadaveri dei bambini palestinesi, che ad oggi sono oltre 11mila.
"Lo abbiamo fatto per ricordare alla Rai che a Gaza avviene un genocidio, – ha detto una manifestante – qualora non lo sapessero, e che ci sono giornalisti che ci rimettono la vita per trasmetterci la verità, mentre loro sono girati da tutt’altra parte e raccontano solo la menzogna. Bisogna liberarsi dalla schiavitù dell’informazione e spero in un risveglio delle loro coscienze. Mi auguro ci siano anime buone all’interno".
Gli organizzatori, inoltre, hanno dichiarato una forte presa di posizione contro le collaborazioni tra FBK-Università di Trento, industria bellica e Stato d’Israele e la partecipazione italiana alle missioni militari nel Mediterraneo e nel Mar Rosso. Per questo motivo, l’evento è stato preceduto da un presidio davanti al Rettorato tra i giorni 27, 28 e 29 dalle 15 alle 19.
Il popolo palestinese può contare sulla solidarietà internazionale di centinaia di migliaia di persone che hanno capito che oggi Gaza è il cuore del mondo e la Palestina la patria di tutti gli sfruttati.
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