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Anche l’Europarlamento chiede all’Alto Rappresentante Borrell di attivarsi

L'Assemblea Capitolina, nella seduta odierna, ha approvato una mozione presentata dal gruppo consiliare di Sinistra Civica Ecologista con cui si chiede di sostenere la famiglia di Khaled El Qaisi, lo studente italo-palestinese ingiustamente detenuto dal 31 agosto 2023 presso il centro di Petah Tikva. “Il prolungamento di altri 11 giorni della sua detenzione segnala un ulteriore aggravamento della situazione ed è per questo che riteniamo che le autorità italiane debbano prendere posizione di fronte a una incomprensibile detenzione ai danni di un cittadino italiano”, hanno commentato i consiglieri capitolini di Sinistra Civica Ecologista Michela Cicculli e Alessandro Luparelli. "Come hanno gridato centinaia di persone riunite la scorsa settimana all'Università ‘La Sapienza’ Khaled deve tornare presto a Roma, a casa, da sua moglie e suo figlio che l'aspettano; deve tornare al suo lavoro di studio e ricerca presso il Centro di Documentazione Palestinese. Secondo l'Osservatorio Contro la Repressione la Procura israeliana non ha avanzato alcuna accusa formale a sostegno della sua detenzione presso il centro di Petah Tikva. L'Osservatorio sottolinea, inoltre, che l'avvocato Albertini Rossi, che assiste la famiglia El Qaisi, ha paventato il rischio di detenzione amministrativa per cui Khaled si troverebbe al cospetto di rinvii continui della sua scarcerazione e detenzioni prolungate per motivi di sicurezza senza che vi sia alcuna prova a suo carico" concludono Cicculli e Luparelli.

Nel frattempo, in Europa, dieci eurodeputati italiani hanno presentato un'interrogazione alla Commissione Europea sul caso di Khaled El Qaisi, per comprendere le ragioni della sua detenzione in regime di arresto amministrativo "in virtù di una misura precautelare senza una formulazione di accusa a suo carico". L'interrogazione è firmata da Massimiliano Smeriglio (S&D, primo firmatario), Giuliano Pisapia (S&D), Brando Benifei (S&D), Fabio Massimo Castaldo (Non Iscritti), Rosa D'Amato (Verts/Ale), Dino Giarrusso (Non Iscritti), Camilla Laureti (S&D), Alessandra Moretti (S&D), Franco Roberti (S&D), Patrizia Toia (S&D). Al momento dell'arresto, aggiungono, Francesca Antinucci, moglie di El Qaisi, "è stata allontanata con il figlio verso il territorio giordano senza telefono e senza contanti, riuscendo a raggiungere l'Ambasciata italiana solo grazie al supporto della popolazione locale". I deputati chiedono quindi a Josep Borrell, Alto Rappresentante, "se è al corrente dell'allarmante situazione detentiva di El Qaisi e se è in contatto con le autorità italiane". "Poiché egli è stato privato della sua libertà senza attendere il termine delle necessarie procedure giudiziarie e senza essere informato dei motivi dell'arresto, e poiché non è stato chiamato a pronunciarsi sulla fondatezza di ogni accusa formulata a suo carico, ritiene - hanno chiesto ancora a Borrell - che le circostanze nelle quali è avvenuto l'arresto siano in aperta violazione degli articoli 5 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo? Intende affrontare con urgenza e tempestività la questione con le autorità israeliane affinché siano rispettati i diritti di El Qaisi ad un equo processo riconosciuto dal diritto internazionale?".

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