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Il capo del Cremlino sugli accordi di Pace russo-ucraini: '"Kiev li ha mandati in discarica"

L'apparizione di Erdogan a Sochi ha destato scalpore ai leader occidentali, convinti che il presidente turco si stesse oramai smarcando in modo irreversibile da una relazione eccessivamente amichevole con il presidente russo Vladimir Putin.
Non sono mancate le pugnalate alle spalle di Ankara negli ultimi mesi, culminate con l'estradizione dei leader del battaglione Azov in Ucraina e l'abbandono del veto sfavorevole all’ingresso della Svezia nella NATO, che ha rafforzato l’alleanza militare volta a contrastare la Russia.
Retroscena che non hanno evidentemente scomposto i due leader nella ricerca di canali per espandere la cooperazione, durante i colloqui che si sono tenuti lunedì nella località turistica russa.
Putin ha annunciato che ora la Federazione Russa sta organizzando la fornitura di 1 milione di tonnellate di grano a prezzo ridotto per la lavorazione in Turchia e il trasporto gratuito verso i paesi più poveri.
"La Turchia è il nostro grande partner. La Turchia ha una grande industria di lavorazione della farina, lo sappiamo e soddisferemo pienamente le esigenze della Repubblica di Turchia", ha affermato il capo del Cremlino a margine dei colloqui, precisando tuttavia che questa non sarà un'alternativa all'accordo sul grano.
Il leader russo ha ribadito le condizioni poste da Mosca per un suo eventuale appoggio futuro, ovvero il rispetto dei requisiti previsti dalla parte russa degli stessi: il ricollegamento della Banca agricola russa a SWIFT, ripristino delle forniture di prodotti agricoli macchinari e pezzi di ricambio, revoca delle restrizioni su assicurazione e riassicurazione, revoca del divieto di accesso ai porti, ripresa del funzionamento dell'oleodotto dell'ammoniaca Togliatti-Odessa.
“I paesi occidentali hanno bloccato e continuano a bloccare l’attuazione dell’accordo sui cereali in termini di garanzia dell’accesso dei produttori agricoli russi ai mercati mondiali, cioè si rifiutano di ritirare dalle sanzioni l’esportazione dei nostri cereali e fertilizzanti, di riprendere le forniture di macchine agricole e pezzi di ricambio in Russia, per eliminare i problemi con la logistica e il noleggio delle navi, i servizi bancari e l'assicurazione delle forniture alimentari", ha affermato Putin.

Nuovo corridoio del gas
Un importante annuncio verteva sulla possibilità che Mosca e Ankara potrebbero presto raggiungere un accordo sulla creazione di un hub del gas in Turchia, i cui negoziati dovrebbero concludersi nel prossimo futuro.
A tal fine si stanno già preparando a istituire un gruppo di lavoro congiunto per creare un hub. Il progetto è di grande importanza per la Turchia”, ha affermato Recep Tayyip Erdogan, mentre l’omologo russo ha precisato che Gazprom ha consegnato alla società turca del gas Botas una tabella di marcia per la creazione di un corridoio nella regione della Tracia, che si trova nella parte europea della Turchia, non lontano dal punto di ricezione del gasdotto Turkish Stream, già operativo a Kiyikoy.


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La nuova centrale nucleare di Akkuyu
Durante l’incontro è emerso uno sviluppo delle relazioni reciproche anche sul campo dell’energia, con la Federazione Russa che prevede di lanciare l'anno prossimo la prima unità della centrale nucleare di Akkuyu, in costruzione nella repubblica sulla base di un accordo intergovernativo del 2010. Un progetto che, una volta raggiunta la piena capacità, sarà in grado di generare più del 10% dell’energia necessaria alla Turchia.
In generale, sul fronte economico, secondo Putin, le parti si stanno muovendo verso l'obiettivo di raggiungere un fatturato commerciale di 100 miliardi di dollari, che è già aumentato dell’86% lo scorso anno.

Il sabotaggio degli accordi di pace ucraini
I colloqui non si sono conclusi senza discutere della crisi ucraina, visto l'interesse di Ankara a fungere da mediatore in questo conflitto: fu proprio la Turchia che nel marzo 2022, ospitò diversi incontri negoziali russo-ucraini che, come affermato in precedenza dal leader russo, erano addirittura vicini alla firma di un accordo di Pace.
Ma sappiamo che un accordo è stato raggiunto attraverso la mediazione del presidente della Turchia, i progetti di documenti sono stati concordati tra le delegazioni russa e ucraina. Ma poi l’Ucraina li ha mandati in discarica”, ha sottolineato il presidente Putin nella conferenza stampa.
A questo proposito vale la pena ricordare che all’epoca lo stesso Volodymyr Zelensky si era mostrato propositivo alla loro sottoscrizione, dichiarando che l’Ucraina voleva diventare neutrale e avrebbe chiesto ad alcuni Stati di farsi garanti della sua sicurezza, ma come ha poi rivelato l’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett, presente agli incontri, gli Stati Uniti a quel punto “hanno bloccato” clamorosamente il processo di pace".

L’ambigua posizione turca, tra Nato e Russia e gli interessi “bancari” dell’Occidente
È evidente come in questo scenario, Erdogan stia facendo il suo gioco, assumendo una posizione che soddisfa gli interessi turchi, quando questi si incontrano con Mosca, nonostante Ankara sia un membro attivo della NATO.
Secondo il politologo turco Kerim Has, citato dal quotidiano Izvestia, l’economia del Paese negli ultimi mesi ha attraversato momenti difficili ed è vantaggioso per l’Occidente non rompere i legami con la Turchia, le cui banche hanno ricevuto prestiti piuttosto ingenti da organizzazioni straniere che, dunque, beneficiano delle iniezioni economiche nell'economia anche da canali “indesiderabili”.
Questo è in gran parte il motivo per il quale gli Stati Uniti non insistono affinché Erdogan aderisca alle sanzioni anti-russe. “Finanziare in una certa misura l’economia turca con denaro russo è anche nell’interesse dell’Occidente”, conclude Has.

Foto © Imagoeconomica

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