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Il presidente del Brasile ha spiegato che al vertice avrebbe preferito la presenza di Putin per parlargli di pace

Sembra destinata ad aumentare l’insofferenza di molti Paesi al ‘dollarocentrismo’, che negli anni ha favorito buona parte dell’Occidente, in primis gli Stati Uniti, nell’era dell’economia globale. Così, domani, giornata in cui si apre il vertice dei Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) a Johannesburg in Sudafrica, il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, proporrà l’utilizzo di una moneta comune per favorire “maggiori scambi tra Paesi come il Brasile e il Sudafrica senza dipendere dalla valuta di un Paese terzo”. Lula, che vorrebbe aggiungere al BRICS anche altre nazioni come Arabia Saudita, Argentina e forse anche l’Iran, tramite un post pubblicato via social, ha aggiunto: “La cooperazione tra i Paesi del sud del mondo è essenziale per affrontare le disuguaglianze, la crisi climatica e per un mondo più equilibrato ed equo”. Inoltre, il presidente brasiliano, promotore di un tavolo di negoziazione voluto per risolvere l’attuale conflitto in Ucraina, ha dichiarato che durante il vertice dei BRICS, al quale parteciperà anche il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, avrebbe voluto anche discutere della guerra in Ucraina con il presidente russo Vladimir Putin. Infatti, Putin, essendo colpito da mandato di arresto della Corte penale internazionale, sarà presente al vertice ma da remoto; al suo posto, il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. “Il ministro degli Esteri Lavrov è un diplomatico molto importante, ma sarebbe fondamentale che la Russia partecipasse a questo incontro con il suo presidente Putin. Discuteremo - ha precisato Lula al quotidiano sudafricano “Sunday Times” - di questioni globali come la pace e la lotta contro la disuguaglianza, e vorrei discuterne personalmente con il presidente Putin”. La possibilità che gli Stati Uniti possano trovarsi presto di fronte a un default finanziario sembra essere sempre più concreta. Si tratta di uno scenario definito “senza precedenti” dai principali economisti che, con il passare del tempo, sembra essere avvalorato anche dai nuovi assetti economici, oltre che dalla presenza di Paesi emergenti e sempre più influenti nel vasto contesto mondiale. Anche Robert Kiyosaki, co-fondatore di Rich Dad Company, ha spiegato che il lancio di una moneta comune da parte dei BRICS potrebbe provocare il fallimento del dollaro. Secondo Kiyosaki, che in passato ha previsto il tracollo di Lehman Brothers, se i Paesi BRICS “adotteranno una criptovaluta lastricata in oro, il dollaro sarà fritto”.

Fonte: Ansa

Foto © Imagoeconomica

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