Nuovo rinvio per Patrick Zaki. Il giudice titolare del processo non si è presentato all'udienza in programma oggi a Mansura, in Egitto, ed è stato tutto rinviato al 18 luglio. Lo ha riferito all'ANSA lo stesso Zaki al termine della brevissima udienza che si è tenuta con un sostituto. "Il giudice principale ha sempre il diritto di annunciare il verdetto finale", quindi anche "nella prossima udienza", ha ricordato Patrick parlando davanti al Palazzo di Giustizia di Mansura al termine di un'udienza durata meno di due minuti e in cui ha parlato solo la sua avvocata principale, Hoda Nasrallah, consegnando al magistrato atti della difesa.
"Un rinvio abnorme", lo definisce Amnesty International. "Questa mattina il giudice del processo contro Patrick neanche si è presentato. Questo la dice lunga sul disprezzo dei diritti umani che ha la magistratura egiziana. Un rinvio abnorme al 18 luglio. Questo significa che Patrick passerà il quarto compleanno non come vorrebbe, che la sua speranza di laurearsi al master di Bologna a metà luglio svanisce", ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in un video pubblicato su Twitter. "Siamo di fronte a una persecuzione ormai crudele, sulla quale sarebbe bene che le istituzioni italiane chiedessero al governo egiziano per quanto tempo ancora vuole andare avanti con questa storia. Noi continueremo a stare in piazza a Bologna e il 17 luglio, la vigilia dell'udienza, sicuramente torneremo a manifestare per chiedere la completa libertà per Patrick Zaki e il suo ritorno a Bologna per esercitare il suo diritto allo studio", ha aggiunto Noury.
Foto © Egyptian Initiative for Personal Rights

Processo Zaki: nuovo rinvio udienza al 18 luglio
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